IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Basta tornare 92 giorni indietro per capire come siano cambiate le gerarchie nella Roma che insegue, con 3 punti di ritardo, la Juve capolista. Dal 30 novembre al 30 agosto che è anche la data della partenza del nuovo torneo. Un’occhiata alla formazione di partenza: da terzino sinistro giocò Cole, da regista iniziò De Rossi e nel tridente spazio a Iturbe. Garcia, in tre mesi, dall’anticipo della prima giornata contro la Fiorentina al posticipo di domenica sera contro l’Inter ha certificato alcuni avvicendamenti. Che hanno migliorato l’assetto giallorosso. Come ha confermato ieri il francese via Twitter: «Gioco esplosivo, entusiasmo, livello fisico al top, forza mentale: ecco la chiave della bellissima vittoria». Qualche sorpasso in corsa che ha chiamato in causa giocatori d’esperienza come l’ex fluidificante mancino del Chelsea, il playmaker con 100 presenze in azzurro e l’investimento più pesante della nuova era. Ecco farsi largo Holebas, acquisto last minut proprio in chiusura della sessione estiva del mercato, Keita, convinto a tentare la nuova avventura in Champions dopo i due successi con il Barça di Guardiola, e Ljajic, confermato dopo la prima stagione in giallorosso e difeso dall’assalto di diversi club stranieri.
SORPRESA A SINISTRA - Holebas ha ormai vinto il duello con Cole, anche se le presenze, nelle 18 gare stagionali, ancora danno in vantaggio l’inglese sul greco 11 a 9. A valutare le prestazioni, però, è Cole che si è auto escluso: va bene le gaffe per certi versi annunciate contro Robben, ma il pomeriggio umiliante contro Raimondi a Bergamo ha ufficializzato la bocciatura. Holebas ha faticato per emergere, anche se Garcia gli ha dato fiducia in quasi tutti i big match: ha giocato titolare in campionato contro la Juventus, la Sampdoria e il Napoli, in Champions contro il Bayern e il Cska. Tra l’altro sempre in trasferta. In casa, invece, ha sostituito il suo rivale proprio nella notte del 7 a 1 all’Olimpico, entrando dopo l’intervallo. Con la rete all’Inter è diventato il tredicesimo marcatore stagionale giallorosso e ha spezzato il lungo digiuno dei terzini sinistri che non facevano centro da più di 14 mesi (l’ultimo a far gol è stato Balzaretti, il 22 settembre 2013 nel derby).
SENATORE A VITA - Quando il ds Sabatini annunciò il divorzio da Taddei, chiarì che lo avrebbe sostituito con un giocatore dal miglior curriculum internazionale. Il riferimento era alla Champions, alzata due volte da Keita e mai dal brasiliano. Che nella Roma era ormai solo una riserva tuttofare. Il maliano, invece, è il regista che indica la via più breve per il successo. E, al momento, ha già più presenze di De Rossi: 15 contro 12.
CARTELLINI IN ALTALENA - Ljajic, 4 gol e 2 assist in questa stagione, è stato pagato poco più di un terzo di quanto la Roma ha speso per Iturbe: 12 milioni per il serbo che sta facendo lievitare il suo valore sul mercato e 30 per l’argentino che invece si sta deprezzando. Che ha pagato gli infortuni di questo inizio stagione. Per questo ha giocato 12 partite (sempre presente nelle 5 di Champions), mentre l’altro 13. Iturbe in Europa, Ljajic in Italia (e Gervinho sempre: 16 gare). I due si scambiano al momento il testimone nelle due competizioni, anche se poi in 5 gare Garcia ha coinvolto entrambi. Solo contro l’Atalanta, però, la formula è durata a lungo: 1 ora.
ALTRI EMERGENTI - In difesa, accanto a Manolas, il titolare doveva essere Castan, solo 1 presenza a Empoli e stop per il cavernoma. Astori e Yanga Mbiwa si giocano il posto del brasiliano. Nainggolan, invece, è intoccabile: 18 presenze, come Pajnic. Il belga si è preso il posto di Strootman.