IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Non c’è dubbio, ne’ esitazione: la partita di oggi è dedicata a Leandro Castan, ancora nel suo letto d’ospedale. Il nostro guerriero è ferito e, se possibile, il migliore incoraggiamento può venire da uno Strootman in campo. Lui c’è l’ha fatta, anche Leo ce la farà. È una staffetta simbolica, ma anche un modo di dare valore ad una partita rischiosa, proprio perché si gioca a quattro giorni da quella, decisiva, con il Manchester City.
Si gioca per Castan e per Strootman e si gioca per un gol di Totti al Sassuolo, contro cui non ha mai segnato. Totti, il Capitano infinito: più si scrive del suo turn-over, più lui smentisce con i fatti. Quando è in campo la Roma gioca meglio, è un punto di riferimento insostituibile per i compagni. Contro l’Inter, attenzione a due gesti: il primo con la mano a Holebas, quando lo invita a proseguire e puntare in rete; il secondo da terra, in caduta, con l’assistenza a Pianjc. Non tutti hanno colto il lato eccezionale di quel passaggio: sta cadendo, per una frazione di secondo pensa a tirare in porta, in mezzo battito di ciglia si gira e passa indietro. È la rapidità di testa, non di gambe, che fa la differenza nel calcio di oggi, per questo il Capitano e’ insostituibile.