GASPORT (S. BOLDRINI) - Un sogno sulla strada della Roma verso gli ottavi di Champions. L’infortunio di Sergio Aguero e le condizioni di salute non brillanti di Edin Dzeko catapultano in copertina, nella sfida dell’Olimpico, l’attaccante montenegrino Stevan Jovetic, vecchio pallino dell’attuale dirigenza giallorossa. Jovetic ha sfiorato la Roma in diverse occasioni, l’ultima la scorsa estate, quando il suo nome tornò a rimbalzare nelle cronache di mercato dopo una stagione non certo esaltante vissuta a Manchester, tra infortuni – soprattutto – e i classici problemi di ambientamento di chi atterra nel pianeta inglese.
CONDIZIONI Anche Jovetic non sta benissimo. Ha saltato il match con l’Everton per un colpo al ginocchio ricevuto nella trasferta di Sunderland, dove firmò il secondo gol del poker rifilato ai Black Cats di Poyet. Una rete, quella di Jovetic, applaudita da Manuel Pellegrini, allenatore che ha sempre creduto nelle doti immense di JoJo, al quale il cileno però rimprovera qualche pausa di troppo. Jovetic, a quota 4 nell’attuale Premier, non ha ancora segnato in Champions. Il montenegrino ha fatto piangere due volte la Roma, nella stagione 2011-2012. Il 4 dicembre 2011, trovò l’1-0 su rigore, mentre nella gara di ritorno concesse il bis dopo appena due minuti, spianando la strada verso il 2-1 della Fiorentina, con la coda di una bordata di fischi a Luis Enrique e ai giocatori.
MODELLO Il talento di Podgoriça ha avuto come modello un ex giallorosso, Mirko Vucinic. E giallorosso è il colore della nazionale montenegrina. La Roma sembrava un approdo naturale per lui, ma le finanze illimitate del Manchester City hanno orientato il suo destino. Pagato 28 milioni di euro – bonus compresi – e contratto valido fino al 30 giugno 2018, Jovetic è entrato nella storia del Manchester City con la doppietta al Liverpool lo scorso agosto. La Bbc lo omaggiò con un titolo «All you need is Jov», ispirato dalla famosa song «All you need is love», scritta da John Lennon e cantata per la prima volta dai Beatles il 25 giugno 1967. E’ un titolo azzeccatissimo per la storia di Jovetic, che dopo gli infortuni e una carriera che ha rischiato di saltare peggio del suo ginocchio, ha bisogno di calore umano e di sentirsi importante. L’Olimpico è la sua grande occasione, contro una squadra che lo ha inseguito a lungo e con la quale fu cavalleresco dopo l’1-1 dell’andata: «La Roma ci ha sorpreso. Ha giocato un grande calcio». È la vita.