IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - Dopo il pressing, più affaristico che calcistico, di James Pallotta, il sindaco Marino ha chiesto alla maggioranza di votare in tutta fretta il progetto del nuovo stadio a Tor di Valle. «Fatelo arrivare in Aula già martedì», ha detto ai capigruppo e al presidente dell’Assemblea Mirko Coratti, chiedendo di mettere in “stand by” perfino una delle proposte da lui più appoggiate, quella sulle unioni civili, oltre alle altre delibere già votate da mesi dalle commissioni. Nel Pd però, dove più di un esponente si interroga sui motivi di tanta «impazienza», vogliono far rispettare l’ordine dei lavori. E dato che il sindaco ieri, a margine di un incontro con Pallotta in Campidoglio, giustificava la presunta urgenza del provvedimento con la volontà di «affrontare la carenza di lavoro in città» che, a suo parere, si risolverebbe con «l’apertura dei cantieri a Tor di Valle già nella prima parte del 2015», ecco allora la risposta della sua maggioranza: nel calendario che verrà votato lunedì arriverà il sì allo slittamento delle unioni civili, ma non a tutte le 12 delibere del «Pacchetto urbanistica», che da mesi aspetta l’ok definitivo. Non sarà facile quindi per Marino imprimere l’accelerazione che desideravano Pallotta e il costruttore Parnasi, che accanto allo stadio vorrebbe tirare su una colata di cemento da un milione di metri cubi destinati a uffici e negozi, già bocciata dall’Istituto di Urbanistica. Operazione che potrebbe fruttare fino a 800 milioni.
IN TERRAZZA Ecco perché il manager di Boston, a due mesi dal primo voto in giunta, ha chiesto a Marino un incontro. E nel colloquio blindato di un’ora nella Sala dell’Arazzo, il sindaco ha garantito tempi rapidi. Dopo di che i due hanno brindato con succo di mirtillo - e soprattutto a favore di telecamera - nella terrazza Caffarelli e hanno pasteggiato con mezze lune ricotta e spinaci insieme a Coratti e agli assessori Scozzese e Caudo. Un pranzo che però rischia di rimanere indigesto al sindaco. «I 12 progetti usciti prima dalla commissione, ora devono avere precedenza in Aula», dice il presidente della Commissione Urbanistica Stampete. «Si tratta della riqualificazione di Tor Bella Monaca, ma anche del restauro del Cinema Metropolitan». Condivide il ragionamento il coordinatore della maggioranza, Fabrizio Panecaldo: «Senza polemiche, va salvato il principio dell’ordine di uscita dalle commissioni. Anche perché il pacchetto produrrà migliaia di posti di lavoro». Da Sel, anche Imma Battaglia, si dice «disponibile ad aspettare per le Unioni civili, ma se prima si affronta la crisi del lavoro».