Santarini: «Bravo Daniele. Ma per noi a Napoli era la festa del Sud»

01/11/2014 alle 10:46.
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GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Lui a ci ha vinto una volta sola: era il 1971, 2-1 il risultato finale con i gol di Cappellini e Salvori a ribaltare il vantaggio iniziale di Sormani. Eppure Sergio Santarini non può fare a meno di sorridere con malinconia mentre racconta di quanto fosse bello «una volta, giocare in casa del . Era un derby del Sud e del sole, tanta festa sugli spalti, tante battaglie in campo. Sapete cosa avevamo in comune?». Prego. «Che eravamo uniti contro i poteri del Nord». Da oggi Santarini, 67 anni, non sarà più sul podio dei romanisti con più presenze in Serie A: dopo e Losi, ci sarà , con 345 partite. Santarini, da Rimini dove vive, racconta comunque il suo orgoglio per quel numero, 344, che gli è rimasto addosso come una seconda pelle.

Vedrà la partita oggi?
«Non vedo più molto calcio, a dir la verità. Mi annoia, è diverso da quello che piace a me. Poca tecnica, troppa fisicità e troppo agonismo in campo, troppa violenza fuori. Quando guardo il calcio, però, guardo la Roma. E per sono contento, merita un traguardo così prestigioso. Anche se adesso si gioca molto di più, è facile mettere insieme tante partite».

-Roma, una partita senza tifosi ospiti.
«Vedete che parliamo poco di calcio? Faccio fatica a riconoscermi nel calcio di oggi, i gesti tecnici sono quasi sempre in secondo piano. Per noi, uniti contro i poteri del Nord, era bello sentirsi a casa a ».

Un ricordo di quegli anni?
«Un ricordo particolare non c’è, c’era solo un bel clima allo stadio. Però un rimpianto, quello sì, ce l’ho».

Quale?
«Non aver mai marcato Maradona. Sarebbe stata una bella sfida, invece ho smesso prima di avere la possibilità di sfidarlo».

Con la Roma ha vinto tre coppe Italia e un Torneo Anglo-italiano ma le è sfuggito lo scudetto.
«Speriamo che ci riesca allora…».

Ce la farà?
«Il campionato è combattuto, ma io credo che la Roma ce la farà».