IL TEMPO (G. GIUBILO) - Un appello: ridateci Kevin Strootman, restituiteci la sua regia, le sue alchimie tattiche, e poi ne riparleremo. Per ora ci avviliscono le stesse testate, la carta del medesimo colore, le firme quelle di una volta: per oltre un anno avevano celebrato la Roma e il lavoro di Garcia.
Anche al ritorno nell'Europa dei grandi era giusto guardare con orgoglio, pari a quello da destinare ai capolavori di Sabatini e alla dignità che Pallotta aveva restituito alla società e al progetto per lo stadio, nel quale per ora i fatti stanno relegando in secondo piano le chiacchiere degli invidiosi. Come cambia il mondo, basta poco per modificare radicalmente l'umore dei media sportivi, tutti votati a dipingere in toni catastrofici il momento difficile della Roma. Se si tolgono le improponibili sfide con il Bayern, la parentesi nera va individuata nella sconfitta di Napoli, che al momento è, con la Lazio, la formazione più brillante del campionato.
Ingeneroso citare anche la sconfita di Torino, dove Rocchi ha trasformato in evento negativo una partita già vinta. Si tratta anche Garcia come un incapace, che si dirverte a improvvisare Ma ora tutto potrebbe cambiare, perché un autentico dramma lo hanno rappresentato gli otto mesi di rinuncia a Strootman, uno dei fuoriclasse europei nel suo ruolo. La sosta consentirà al tecnico di riavere l'olandese, senza affrettare i tempi, come era accaduto quando a Napoli Kevin era stato mandato al massacro. Sarà fondamentale questo recupero, ma forse i gufi cominceranno a preoccuparsi di chi dovrà cedergli il posto. Ce ne fossero, din questi problemi.