IL MESSAGGERO (M. CAPUTI) - Come con il Bayern. In balia dell’avversario, senza alcuna capacità di trovare contromisure, vittima di aggressività e velocità altrui. Di diverso, rispetto alla tremenda serata Champions, solo il punteggio e la mira dei giocatori del Napoli. Come contro i bavaresi sbagliato l’approccio: presuntuoso allora, molle ieri al San Paolo. Come contro i bavaresi sbagliate le scelte di Garcia: tardive all’Olimpico, inopportune al San Paolo, proprio quando la squadra stava esprimendo il meglio, poco, di sé. Agatha Christie diceva che un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza ma tre fanno una prova. Al momento siamo alla coincidenza, il timore che però qualcosa non funzioni c’è. Bayern e Napoli, con le dovute differenze, hanno messo in crisi la Roma alla stessa maniera. Entrambe schierate con quattro giocatori offensivi, attaccanti rapidi, pressing alto a impedire l’impostazione, velocità e sovrapposizioni sulle fasce, con conseguenti buchi centrali dei quali approfittare.
Mercoledì ci sarà la proibitiva trasferta di Monaco, più che il risultato serve la prestazione. Squadra e allenatore, giustamente elogiati sino a ora per gioco, potenzialità tecniche e capacità di gestione, devono dare delle risposte. Spazzare via le preoccupazioni che riguardano la personalità e la possibilità di poter gestire il doppio impegno.