CORSERA (G. PIACENTINI) - Il day after è quello del «rumore dei nemici», per usare un’espressione tanto cara a Mourinho. Solo che stavolta il protagonista non è il tecnico portoghese del Chelsea, ma Rudi Garcia. L’allenatore francese ieri prima della ripresa degli allenamenti ha tenuto a rapporto la squadra. Argomento del giorno non sono state solo le questioni tecniche, ma soprattutto le (tante) polemiche suscitate dalle foto che ritraevano i calciatori giallorossi fuori da uno strip club a Mosca dopo il pareggio col Cska (1-1) in Champions League.
Le parole più dure, però, Garcia non le ha riservate ai propri giocatori ma a chi, a suo dire, non vuole il bene della Roma: il tecnico si è detto convinto che ci sia stata una fuga di notizie e che i fotografi russi siano stati in qualche modo imbeccati. Da chi, non è lecito saperlo. Il senso del discorso è di facile lettura: Garcia cerca di creare un blocco unito nei confronti di tutti i fattori esterni alla squadra. Un atteggiamento simile a quello usato da Mourinho e da Antonio Conte, non a caso due allenatori che hanno lasciato un segno nella storia recente del calcio italiano. Nella mattinata di ieri ci aveva pensato Walter Sabatini ad abbassare i toni, e a dare la posizione ufficiale della Roma con un’intervista a Roma Radio. «Siamo liberali - le sue parole - e sappiamo quello che facciamo. Dopo il risultato del Manchester City i calciatori avevano bisogno di distrarsi. La squadra aveva il permesso della società per stare due ore fuori, qualcuno è stato un po’ di più ma siamo contenti che si siano trovati insieme per fare qualcosa di godibile, se avessi avuto la tuta (ride, n.d.r.) mi sarei aggregato anche io».
Archiviato l’«incidente di percorso», però, Sabatini ha voluto rispondere punto per punto alle critiche rivolte alla squadra. «Il pareggio con il Cska è stato percepito come una sconfitta, ma è un ottimo risultato. Credo che le parole spese nei confronti di Garcia siano irriverenti: la Roma tornerà a giocare il calcio dello scorso anno. Mandare in campo Strootman è stata una scelta consapevole, su di lui sono state dette cose offensive. Iturbe? Rifarei la stessa operazione, con gli stessi costi. De Sanctis ha fatto un’osservazione tattica, ma subito è tornato indietro assumendosi le sue responsabilità con un atto di coraggio. Ora pensiamo all’Inter, poi al Sassuolo e al City: se giocheremo da Roma vinceremo queste tre partite e sarà difficile per tutti fermarci».