Garcia striglia la Roma: «Così niente scudetto»

03/11/2014 alle 08:12.
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GASPORT (M. CECCHINI) - Come immaginate il lettino dello psicoanalista? Abbastanza morbido, abbastanza accogliente, spesso col dottore collocato alle vostre spalle per rendervi liberi di parlare quasi a voi stessi. Avete fantasticato con cura? Bene, adesso dimenticate tutto, perché la seduta di terapia a cui ieri ha sottoposto la squadra è stato una sorta di elettroshock tenuto su un tappeto chiodato. La sconfitta di – ultimo atto, non inaspettato, di recenti prestazioni poco brillanti – ha lasciato il segno nella testa più che nel corpo e così l’allenatore francese, ottimo conoscitore del gruppo, ha usato parole forti per scuotere i suoi. «Non ci aveva mai parlato in questa maniera», hanno raccontato alcuni giallorossi che desiderano l’anonimato. Certo, la sensibilità è individuale, ma il nocciolo del discorso è parso chiaro a tutti: mai più così.

Rispetto Se già nell’intervallo della partita contro la squadra di Benitez il tecnico aveva provato a dare la sveglia, ieri è stato ancora più netto: dovete avere rispetto innanzitutto per voi stessi – ha detto in sintesi alla squadra – si può anche perdere ma voglio carattere e concentrazione. Non si possono fare brutte figure del genere. Così rischiamo di non vincere niente. Ora ricominciamo a lavorare a testa bassa provando a resettare tutto, perché la stagione è ancora lunga.

Tentazione rombo Ma ha lavorato anche su se stesso, soprattutto dopo aver rivisto la partita insieme al d.s e al d.g. . E allora le voci che escono dal ventre di Trigoria raccontano come il francese da giorni stia pensando a una mutazione genetica del suo calcio, ipotizzando di schierare la Roma col rombo (e solo due punte) nella difficilissima trasferta di col Bayern. Insomma, dopo l’1-7 casalingo che sembra aver minato le certezze del gruppo, sta pensando a creare densità a centrocampo, con davanti alla difesa, e ai suoi fianchi e vertice alto dietro i due attaccanti più veloci, sulla carta Gervinho e (o in alternativa ).

Pallotta vigila Una teoria intelligente, che almeno dimostra l’intenzione del gruppo di non partire per Monaco come vittime sacrificali. Se è vero che a il francese ha già parlato della partita di domenica col Torino (e a molti questo è parso un indizio di archiviazione preventiva del Bayern), di sicuro tornare con un risultato positivo rappresenterebbe una sorta di antidoto al terremoto delle certezze provocate dal match di andata. Non solo. A Monaco arriverà anche James Pallotta con la sua corte americana e – prima di dedicarsi allo stadio (si fermerà fino a domenica) – è da escludere che voglia assistere a nuove mattanze. Meglio accontentarlo.