IL TEMPO (A. SERAFINI) - Se lo sentiva, ma non voleva proprio guardarlo quel tabellone. Aveva troppa voglia di sognare Francesco Totti, tanto che al momento della sostituzione la rabbia ha preso il posto della ragione. Un cambio concordato per Rudi Garcia, che notando la lenta e nervosa uscita del capitano lo ha aspettato con un sorriso quasi di scuse, consapevole che quel viso scuro doveva in qualche modo essere ammorbidito.
Totti ha tolto dalla spalla la mano del mister, mischiando però la tensione con un sorriso stretto tra i denti. Infilando dritta la strada per gli spogliatoi, il numero 10 ha assorbito la decisione con il passare dei minuti, aspettando il rientro della squadra, ma soprattutto di Garcia. A fine gara la prima spiegazione sull'accaduto spetta proprio al tecnico francese, che da fine psicologo sa come schivare eventuali polemiche: «Io il mio miglior giocatore non voglio che si infortuni, anche se non sarà possibile schierarlo contro l'Atalanta perché è squalificato. Non avevo voglia di rischiare come è successo l'anno scorso. Dopo la sosta inizierà un lungo ciclo di partite». Tutto risolto quindi, anche perché Rudi ci tiene a precisare che questo tipo di comportamenti non possono che far bene, tra l'altro risolti subito dopo la gara all'interno degli spogliatoi: «Certo che ci ho parlato, in modo molto tranquillo. Francesco è un grande campione e a me fa piacere che abbia ancora voglia di rimanere sempre in campo, cercando sempre il gol».
Lasciando l'Olimpico Totti ha preferito non parlare, l'arrabbiatura scivolerà via lasciando ancora vive soltanto le dichiarazioni rilasciate prima della gara. Tra gli auguri al suo amico Del Piero e un pensiero alla testa della classifica: «La Juventus è favorita, ma non li lasceremo andare via. Torneremo la squadra brillante dello scorso anno». Piccoli passi intanto sono stati compiuti ieri sera, Garcia ne è convinto: «Non è un partita o due a cambiare le cose, noi siamo 16 mesi che stiamo costruendo qualcosa, un'identità di gioco che continua a portarci risultati. Lotta scudetto?Èancora tutto aperto, ci siamo anche noi».
La gara col Toro prova quindi a scacciare di dosso i fantasmi vissuti tra l'incubo Bayern Monaco e l'ultima sconfitta pesante contro il Napoli al San Paolo. Il modo migliore per ripartire e abbattere anche l'impressione di una squadra stanca, piantata sulle gambe: «I giocatori hanno dimostrato che hanno fiducia, entusiasmo e fame, c'è ancora la voglia di credere che questa Roma può fare grandi cose. Stasera il gol di Torosidis dimostra quanto stia bene fisicamente. Ora abbiamo 15 giorni e speriamo che qualcuno torni dall'infermeria». Lasciando, come al solito, le risposte al campo. Quelle che Ljajic ancora una volta è stato costretto a mostrare: «Non ho visto comportamenti strani, Adem ha giocato una grande partita, si è sacrificato e ha segnato un gran gol. Quello mi interessa». In fase di risalita anche Pjanic, determinato nel riprendere la corsa interrotta: «Non c'è stata nessuna crisi, lo avete visto stasera. Noi giochiamo sempre per vincere». La corsa è appena iniziata.