CORSERA (L. VALDISERRI) - Se potesse tornare indietro, nel dopo Cska-Roma, Morgan De Sanctis non andrebbe più davanti ai microfoni. Le sue parole hanno fatto rumore e non sono piaciute a molti compagni e molti tifosi: «Quella situazione non doveva esistere. Al novantaduesimo e cinquanta secondi dovevamo tenere palla. Se mi volete tirare in mezzo su questa cosa mi arrabbio parecchio, perché non c’entra la reattività e avevo tre difensori davanti ». Tanto che oggi, all’Ansa, ha rettificato: «Avendo rivisto la partita e in particolare l’azione che ha portato al pareggio del Cska devo correggere il pensiero espresso subito dopo la gara e assumermi precise responsabilità: avrei potuto intuire che la palla sarebbe potuta passare e intervenire di conseguenza». Un gesto che gli fa onore.
De Sanctis sta vivendo, professionalmente, una situazione non facile. In estate si è sottoposto a un’operazione al gomito e ha iniziato la preparazione dopo gli altri. Ha saltato tutto il precampionato e ha ripreso il suo posto nella prima, contro la Fiorentina, all’Olimpico. Al contrario della stagione scorsa, però, dove lasciò spazio a Skorupski solo nell’ottavo di Coppa Italia e nelle due ultime gare di campionato che non contavano nulla, quest’anno è mancato due volte per infortunio (Manchester City e Juventus) e due volte per turn-over programmato (Cesena e ritorno contro il Bayern Monaco). La sparizione della difesa che nello scorso campionato non prendeva mai gol (Maicon, Benatia, Castan, Balzaretti) ha penalizzato De Sanctis. Il suo rendimento è stato inferiore e si sono visti grandi problemi nel gioco con i piedi e sui rinvii, tanto che tutte le avversarie della Roma pressano alto. Il problema del portiere, insomma, esiste e c’è una lista sulla quale lavorare per il prossimo campionato.
Il nome «italiano» è quello di Neto, brasiliano della Fiorentina, che ha esperienza di serie A (55 presenze), è giovane (25 anni) e soprattutto ha il contratto in scadenza. Neto sarebbe contento di venire alla Roma e, per ora, non ha rinnovato il suo accordo con la società viola. Il nome «straniero» è quello del francese Stephane Ruffier, numero 1 del Saint Etienne, che Garcia conosce bene. Al contrario di Neto è sotto contratto: fino al 2018. Ha 28 anni e ha vestito per 2 volte la maglia della nazionale francese. E De Sanctis? Il suo contratto è in scadenza, ma dovrebbe essere rinnovato per un’altra stagione. Non come titolare però. L’idea di fare il secondo, prima di entrare nei quadri societari come tecnico o dirigente, non dispiace a De Sanctis, ma da qui a giugno possono cambiare molte cose. E Skorupski? Sarà mandato a giocare con continuità per valutarlo fino in fondo. A Trigoria pensano di avere tra le mani un buon portiere, con grandi margini di crescita, ma non ancora pronto per essere il numero uno assoluto cui affidare una squadra con tante ambizioni e altrettante pressioni. È prevedibile un’alternanza tra De Sanctis e Skorupski fin dalla prossima gara di campionato, domenica sera contro l’Inter? Non pare.
Discorso diverso, semmai, per la partita della quattordicesima giornata, ancora all’Olimpico, contro il Sassuolo. È in quell’occasione, a quattro giorni dalla partita contro il Manchester City c he a questo punto è davvero come una finale, che Garcia potrebbe fare dei ragionamenti sul turnover. Un’occasione per Skorupski; magari per dare un minutaggio molto ampio a Strootman, finito nel mirino delle critiche insieme a Garcia per il suo ingresso in campo a Mosca; per fare qualche rotazione in attacco. La Roma sa che il momento è delicato. Gli obiettivi di inizio stagione sono tutti raggiungibili, ma lo spazio di errore si è ridotto. L’1-1 di Mosca è costato la certezza di potersi qualificare con qualsiasi pareggio contro il Manchester City.