GASPORT (C. ZUCCHELLI) - L’abito è già pronto ed è quello delle grandi occasioni. Ma per sapere se la festa di domani sarà tale fino in fondo bisognerà aspettare le 22.30. Perché è bello lo stadio tutto esaurito, bello il record d’incasso (intorno ai 3 milioni) e belli i giornalisti in arrivo da tutti e 5 i continenti e la tribuna autorità con i biglietti esauriti da giorni, ma senza un risultato positivo della Roma — vittoria o pareggio che sia — c’è da giurarci che Rudi Garcia vivrebbe la serata come una festa a metà. Per questo, mentre la città si prepara ad accogliere i 5mila tedeschi (in arrivo già da oggi, ma il grosso sbarcherà domani mattina) e i tifosi si preparano a riempire e colorare lo stadio — con prevedibile afflusso massimo a ridosso del fischio d’inizio, considerando che si tratta di giorno lavorativo —, a Trigoria squadra e allenatore mantengono un profilo basso.
Il programma Ieri allenamento di scarico per chi ha giocato sabato contro il Chievo e lavoro tattico per gli altri, poi all’ora di pranzo tutti liberi per mezza giornata di libertà trascorsa nel riposo assoluto (Pjanic, ad esempio, è andato al mare). Solo Garcia e il suo staff sono rimasti a lavorare, tra video e riunioni, per preparare la strategia per il Bayern che domani sarà illustrata alla squadra: i giocatori, dopo l’allenamento e la conferenza (del tecnico e di De Rossi), andranno in ritiro in un hotel a due passi da Villa Borghese, a 700 metri da quello scelto dai tedeschi. L’albergo è lo stesso che ha ospitato Totti e compagni prima della vittoria contro il Cska Mosca e, visto che Garcia un occhio alla scaramanzia lo butta sempre, magari non è del tutto una casualità. Niente, d’altronde, sarà lasciato al caso prima della sfida più importante degli ultimi anni.
C’era una volta L’Olimpico tornerà a vestirsi a festa. A parte la vittoria in scioltezza con il Cska, non c’era tanta attesa per una sfida di Champions dal 16 febbraio del 2011 quando, con Ranieri in panchina, la Roma perse 32 contro lo Shakthar Donetsk. In campo, ieri come domani, Totti e De Rossi, che c’erano anche tre mesi prima quando, nel girone, i giallorossi vinsero 32 sul Bayern, in uno stadio con meno di 50mila spettatori (di cui 3mila tedeschi). Altri tempi, con la società in piena crisi e un allenatore che non riuscirà a terminare la stagione. Garcia, invece, ci riuscirà eccome, magari cercando di conquistare, come Capello, lo scudetto al secondo anno.
Fortino E la Coppa? Quello è un sogno, però l’Atletico Madrid — sempre più spesso preso d’esempio a Trigoria — insegna a crederci. E allora un sogno val bene il ritorno dell’Olimpico da 70mila spettatori nonostante i prezzi da capogiro, a maggior ragione adesso che lo stadio di casa è tornato ad essere un fortino. Quest’anno in campionato 9 gol fatti e nessuno subito, in coppa il Cska ha segnato una rete, inutile, all’81’. Garcia chiede continuamente l’appoggio del pubblico, i calciatori aspettano di giocare spinti dai tifosi e, già da ieri, hanno cominciato a raccontare la loro attesa sui social network. Iturbe, tanta è la voglia di scendere in campo, ha addirittura anticipato di 24 ore la partita. «E non è l’unico — filtrava ieri dal Bernardini — perché questa squadra non vede l’ora di giocare». Visto il sorteggio, sembrava la classica sfida impossibile. Adesso, dopo due mesi, è soltanto una partita difficilissima. E forse, non se ne avrà a male Garcia, già questo potrebbe essere un motivo di festa.