Roma Capoccia: Garcia ritrova gol, sorrisi e primato

30/10/2014 alle 08:36.
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GASPORT (M. CECCHINI) - Avviso ai naviganti: la vita a volte è più sorprendente di quanto si immagini. Se ad esempio pensate che negli ultimi dieci anni le zanzare hanno ucciso molte più persone (6,5 milioni) di serpenti, leoni e squali insieme (701.560), è comprensibile che la Roma attendesse il Cesena con la giusta dose di preoccupazione, ampiamente compensata però dalla gioia consumata a partita finita, quando la squadra esulta al centro del campo per la rete del genoano Antonini, che consente ai giallorossi di agganciare la al vertice. D’altronde, tornando al Cesena, a regime è difficile che il leone possa preoccuparsi di una pur vispa zanzara e così i ragazzi di , anche se un po’ opachi, battono agevolmente i romagnoli, grazie alle reti di — ora capocannoniere del gruppo di con 4 reti — e , che torna al gol in campionato dopo 14 mesi. Peccato che la festa sia appannata dall’infortunio muscolare di Astori e, soprattutto, dai soliti squallidi cori «Vesuvio lavali col fuoco» che tornano a sentirsi forti e chiari all’Olimpico.

Gol lampo Si capisce in fretta comunque come, oltre ai tifosi, anche la Roma abbia già un po’ la testa alla sfida di sabato al San Paolo, visto che l’allenatore risparmia per rilanciare Skorupski, conserva per dare spazio a l’«ammazza-piccole» (in gol anche con Verona, Cagliari e Chievo) e addirittura toglie dal centrocampo il fin qui indispensabile grazie al rientro del professor . Logico che il gol giunto in fretta (gli 11 segnati nel primo tempo finora sono record in campionato) abbia spianato la strada ai giallorossi, che scelgono la tattica di una lunga gestione della palla (alla fine sarà quasi il 74%) per cercare improvvisa la profondità soprattutto a destra, dove l’asse Gervinho- funziona meglio di quello -Cole, ma non disdegnando, con , qualche utile imbucata al centro. Detto che già al 6’ una percussione del terzino greco innescata dall’ivoriano si conclude con un paio di conclusioni respinte da Volta e Capelli, la partita svolta tre minuti più tardi quando sempre la catena di destra costruisce un assist perfetto di Gervinho per che mette in rete da due passi. Col match in discesa la Roma rallenta, tant’è che l’altra unica vera occasione arriva con , il cui tiro viene deviato da Agliardi, sostituto dello squalificato Leali.

Festa finale Il Cesena, comunque, dopo lo svantaggio prova a ridisegnarsi e sposta Magnusson, in partenza davanti alla difesa, sulla fascia sinistra quasi a uomo su Gervinho, trasformando il 4-1- 4-1 di partenza in un 4-4-1-1, con Renzetti scalato sulla linea mediana (ma pronto a trasformarsi in quinto di retroguardia) e Duric affiancato in avanti da Succi, sostituto dell’ultimo momento di un Marilungo già in distinta come titolare e infortunatosi seriamente all’adduttore nel riscaldamento. Gli esiti non sono dirompenti, visto che in tutto il match Skorupski dovrà temere solo un colpo di testa di Almeyda, nella ripresa, che va vicino al palo. D’altronde, anche nei momenti in cui la Roma sonnecchia, l’imprecisione nei lanci e la scarsa pericolosità delle punte non creano mai veri pericoli. Intendiamoci, i giallorossi dilagano davvero solo dal 36’ della ripresa in poi, quando cioè scaraventa alle spalle di Agliardi una palla rimessa al centro da Yanga- Mbiwa, entrato per Astori (out con e Bayern Monaco). Solo a quel punto il bianconero prima deve deviare un gran tiro del subentrato e poi si salva su . Fino a quel momento, infatti, l’unico intervento del cesenate era stato su una bella conclusione di . D’altronde, in vista dei due big match, il mantra giallorosso è quello di risparmiare energie e per tal fine il centrocampo dai piedi buoni scelto da è senz’altro utile, anche se un giocatore che cerca la profondità come al momento pare indispensabile. Perciò la vivacità, al solito, finisce che l’assicura Gervinho, imprevedibile anche quando si colloca in posizione di centravanti, mentre deve ancora ritrovarsi. Insomma, ottimo per la Roma che segni un gol ogni 33 palloni giocati. Perché se è vero che gli scudetti si vincono contro le zanzare pericolose, le squadre di vertice hanno bisogno anche di killer come lui