LEGGO (F. BALZANI) - Sorridente e pacifico pubblicamente, arrabbiato e con una grande voglia di tornare in vetta in privato. Le parole diplomatiche di Pallotta in merito all’arbitraggio di Rocchi («Un bel respiro e calmiamoci. Gli errori valgono per tutti, queste sono due grandi squadre che si avviano a una lunga rivalità ») hanno diviso i tifosi. Ma il presidente a Torino era sembrato tutto tranne che accomodante e ieri da Londra ha rilanciato le ambizioni della Roma: «La nostra intenzione è costruire una grande squadra, non fare soldi. Ho già detto ai giornali che dovrebbero smettere di sprecare carta perché noi non venderemo Strootman. Ovviamente quando ci chiamano per un giocatore, tu li devi ascoltare. Ciò non significa che con 95 milioni hai centrato l’offerta. Questo non è il modo con cui si lavora con noi. Qui vogliamo vincere e non vogliamo farlo per pochi anni».
Un ruggito quello di Pallotta che per un momento ha allontanato le polemiche sulle sue dichiarazioni di martedì. Ieri, infatti, nelle radio romane sono impazzati i sondaggi su chi era d’accordo con le parole del presidente e chi no. Molti hanno rimpianto il vigore di Viola e Sensi, lamentandosi di un presidente «troppo americano per capire cosa rappresenta la Juve per i romanisti»; altri hanno invece elogiato il comportamento «elegante » di Pallotta che «pone fine a una rissa inutile». Tra loro il presidente del Coni Malagò: «È stata una lezione di stile, magari qualcuno si aspettava che reagisse diversamente perché in Italia si fa sempre polemica. La squalifica dell’Uefa a Tavecchio? Chi lo ha votato sapeva cosa sarebbe successo». E a proposito di Uefa: a Rocchi sarà impedito di arbitrare partite internazionali per un mese.
Tornando alle parole di Pallotta, viene da chiedersi come l’abbia presa Totti. In realtà Mr. Jim aveva già parlato col capitano prima di quel comunicato, esprimendogli la propria solidarietà dopo l’attacco di Nedved. Totti ieri a Trigoria è apparso ancora giù di morale per Torino, ma insieme ai compagni ha sposato in pieno lo slogan di Garcia: «Sono 32 finali, vinciamole tutte».