IL TEMPO - Ritorno alla Terra. L'Europa propone, purtroppo, astronavi che frequentano altre galassie, il paragone resta, almeno per ora, improponibile. La Roma si risveglia bruscamente dai sogni coltivati in una vigilia vissuta con passione forse eccessiva. Ma nel campionato di casa è più agevole dettare legge, quando arrivano formazioni che non hanno punti deboli si rischia l'imbarcata che puntualmente arriva, era dai tempi del nefasto viaggio a Manchester che il tifo romanista non viveva un incubo di questa dimensione.
Anche se può apparire riduttiva, per spiegare la serata tragica, la chiave va cercata in quell'irridente sinistro di Robben, un diretto al mento dal quale la Roma non è riuscita a risollevarsi, sparendo letteralmente dal campo, quel campo che il Bayern copriva con straordinaria padronanza, nessuna contromisura ha modificato la situazione. Nulla è perduto, in chiave qualificazione, grazie alle buone nuove da Mosca; dove il City, avanti di due gol e col vantaggio delle porte chiuse, si lascia raggiungere dal Cska, sia pure con un rigore molto dubbio. Felicità dei romanisti davanti alla Tv, sarebbe durata poco.
Ma dovrà essere bravo, Rudi Garcia, a rianimare una squadra che va incontro a un calendario molto severo in campionato, sperando che la ferita, veramente tremenda si sia rimarginata in modo accettabile. Prima i gentili omaggi di Rocchi, la cui confessione postuma suona di ulteriore presa per i fondelli per la Roma, poi la delusione di Reggio Emilia. E ora la Juve si rituffa nella Champions, da capolista per differenza reti in un gruppo che vede le quattro protagoniste allineate. Senza sicurezze per nessuno, neanche per l'Atletico Madrid favorito della vigilia. Al Pireo, insidiosa tana dell'Olympiacos, Allegri recupera forse Pirlo, in avanti dualismo spagnolo tra Llorente e Morata. Forse più agevole il compito dei madrileni a Malmoe.