
LA REPUBBLICA (E. GAMBA, M. PINCI) - Juventus è finita di sera tardi con gli insulti ai giallorossi che stavano per decollare dall’aeroporto di Caselle ed è ricominciata di mattina presto con il tweet (in inglese, ma non troppo british) di Emma Winter, la moglie di Andrea Agnelli: «Vorrei che Totti se ne andasse a giocare nel suo campionato», ha scritto ribaltando il desiderio del Pupone di esiliare i bianconeri in un mondo tutto loro, «tanto con le buone o con le cattive vincono sempre». Il lunedì è stato nervoso quasi quanto la domenica, e mentre alcuni politici sfidavano il senso del ridicolo preannunciando interrogazioni parlamentari (Miccoli, Pd, e Rampelli, Fdi), la tensione tra i due club è rimasta molto alta, racchiusa nella forbice tra il cinguettio mattutino di Garcia («A mente fredda, questa partita fa male al calcio italiano») e le apparizioni serali in televisione di Marotta e Nedved, impegnati a difendere l’onorabilità e il buon nome della Juventus, che ha giudicato legittimi i giudizi post partita di Sabatini e Garcia ma non lo sconfinamento di Totti nel campo del sospetto, del vecchio sospetto. Discutiamo pure degli errori di Rocchi ma non fateci passare per ladri, è stato il concetto bianconero.