IL TEMPO (A. SERAFINI) - La botta ancora si sente, non serve certo nasconderla. I lividi lasciati dal passaggio del Bayern Monaco all'Olimpico sono visibili sul viso teso di Rudi Garcia, che nel fine gara di Marassi raccoglie con la solita calma le scorie lasciate dalla terribile serata di Champions League.
La guida tecnica della Roma non è certo il tipo che si abbatte di fronte ad un pareggio, anche se nella sua testa sa bene che i suoi ragazzi avrebbero potuto dare molto di più, sotto ogni punto di vista. I cocci però in parte sono già stati raccolti, probabilmente serviva soltanto più tempo per rimetterli al loro posto. E da questo ovviamente si forza per forza di cose ripartire: «Questa sera mi è piaciuto l'atteggiamento della squadra, non era certo semplice venire a giocare sul campo della Sampdoria, ma abbiamo giocato sui nostri standard. Questo significa che abbiamo superato senza problemi la sconfitta con il Bayern Monaco».
Probabilmente la risposta sarebbe stata la stessa anche in caso di risultato negativo, perché la Roma ha comunque dimostrato di essere ancora coinvolta con la testa allo scorso martedì, bloccata dal pressing blucerchiato e da qualche errore in fase di impostazione. Chiarire in fretta le idee non era semplice e il punto guadagnato a Genova non sembra essere un bottino così triste: «Il 65% di possesso palla e i 20 tiri in porta dimostrano che abbiamo giocato con fiducia e rialzato la testa con personalità, è mancata un po’ di efficacia offensiva e anche un po’ di qualità nel campo per far muovere più velocemente la palla. Sono mancati inoltre i tiri nello specchio della porta. Il campo è stato un altro problema che ha penalizzato noi dal punto di vista del palleggio».
Sulla tabella di marcia potrebbero essere due punti persi aspettando la sfida odierna della Juventus. «Il campionato non si ferma oggi, tante squadre perderanno punti su questo campo. Per questo vale ancora di più il fatto di non aver subito gol stasera e di non aver praticamente mai sofferto in fase difensiva».
D'altronde le risorse della squadra restano di altissimo livello, tanto da potersi permettere tre cambi (forse ritardati ieri sera) come Pjanic, Iturbe e Destro. Garcia però ha una spiegazione per tutto: « Ho visto una Roma con il gioco in mano con i giocatori che erano in campo. Li ho messi nel finale per cercare di vincere la partita. Dobbiamo ritrovare gli infortunati, perché ci manca il turn-over, i giocatori che giocano sempre si stancano ed è normale». Su Totti: «Ci ha aiutato in tutti i modi stasera, io l'ho visto bene. È merito suo se abbiamo avuto tutto quel possesso palla, abbiamo le risorse per affrontare la doppia competizione». Ora l'appuntamento è mercoledì in casa con il Cesena, la nuova tappa per ritrovare la strada. Negli studi televisivi parte comunque un paragone importante con Mourinho. Garcia sfoggia il primo sorriso: «Lui ha vinto tanto, io sono solo io. Per me non c’è paragone, ognuno ha il suo carattere». Ora è il momento di tirarlo fuori.