LA STAMPA (G. ODDENINO) - Se l’effetto è questo, allora si comprende meglio la fretta e la voglia che animano la Roma nel costruirsi una propria casa. Non solo per aumentare i ricavi o rendere orgogliosi i propri tifosi, ma anche per restituire tutto quel che ha provato sulla propria pelle ogni volta che ha varcato l’ingresso dello Juventus Stadium. La storia è recente, ma è terribilmente spietata per i giallorossi: da quando frequentano il nuovo impianto bianconero, aperto nel settembre 2011, hanno collezionato solo sconfitte. E che sconfitte. In ordine di apparizione: 3-0 nei quarti di Coppa Italia del gennaio 2012, 4-0 tre mesi dopo in campionato, 4-1 nel settembre del tragico 2012 romanista e 3-0 nell’ultimo incrocio a inizio 2014.Cambiano gli allenatori, da Luis Enrique a Garcia passando per Zeman, e variano i giocatori,ma non simodifica la sostanza: in quattro partite la Roma ha subìto ben 14 gol,mettendone a segno solo uno. Con Osvaldo, doppio ex della sfida, eper altro surigore. I numeri sono a senso unico e nessun’altra squadra ha fato peggio in serie A a Torino in queste tre stagioni. La Roma viaggia con l’imbarazzante media di 3,5 gol incassati a partita: neanche piccole realtà come il Chievo, che un pareggio lo strappò nella sua prima volta allo Stadium,hanno uno score del genere.
Probabilmente la tensione di dover giocare nella nuova casa juventina si risente maggiormente nell’ambiente romanista, che aspetta questo appuntamento come la trasferta dell’anno. Non a caso i giallorossi non sono mai stati in partita in questi quattro precedenti, patendo oltre misura il clima ostile frutto di antiche rivalità e della serrata lotta dello scorso anno per lo scudetto. Ora Conte non c’è più, ma il suo tradizionale appello echeggia ancora nell’aria. «Voglio il 12°uomo in campo – amava ripetere l’attuale ct azzurro prima di ogni partita casalinga – e spero che i tifosi non pensino di venire a teatro, ma voglio che facciano sentire il loro calore». La bolgia anche domani sarà assicurata, come il primo sold out stagionale. Mai come in questi casi il fattore campo pesa sulla partita, con la Juve forte dei 153 punti conquistati finora in campionato sui 177 disponibili, grazie alle 48 vittorie in 59 partite. Più che un bunker, lo Stadiumè il ricco caveau di una banca.
Un effetto straniante, anche per chi veste il bianconero e ha girato ilmondo. «Lo Stadium è incredibile – ha detto Patrice Evra, ex Manchester United -: non è più grande di Old Trafford, ma ti senti davvero a casa. Come se niente ti potesse toccare». E proprio su questo effetto si appoggia la Juve per conquistare un altro record. Buffon e compagni, infatti, sono a caccia del 22° successo consecutivo in casa: un’impresa mai registrata prima in serie A, visto che il Grande Torino tra 1947 e 1948 si fermò a 21. E che il primato dipenda dal risultato dello scontro diretto per lo scudetto, non fa che esaltare ancora di più i giocatori. Non solo quelli bianconeri, ma anche gli stessi giallorossi. Perché la Roma di Totti ha davvero l’occasione più ghiotta per cancellare le quattro debacle consecutive e passare automaticamente alla storia: basta anche solo un pareggio per far deragliare il treno juventino dei record. Provarci non costa nulla, anche perché fare peggio di così sembra impossibile.