LEGGO (F. BALZANI) - L’aggancio alla Juve passa di nuovo per la camera 18. Quella che a Trigoria condividono Destro e Florenzi, marcatore e uomo partita col Cesena andati a segno insieme contro Cagliari e Verona e amici da una vita. Uno di San Benedetto del Tronto, l’altro di Vitinia. Nati a soli 9 giorni di distanza, entrambi poco cool, entrambi part-time e per questo col sorriso a metà nonostante il primo posto appena raggiunto. Destro non l’ha nascosto: «L’allenatore prende le sue decisioni, io ho una mia testa e prenderò le mie». Provate a dargli torto soprattutto dopo aver visto la sua media gol: 4 reti in 5 partite in cui è partito dall’inizio, 1 ogni 117’.
Come Tevez, più di Higuain e Icardi. L’attaccante è arrabbiato non tanto per le troppe panchine, quanto perché viene utilizzato solo nelle gare “semplici” e mai in quelle di cartello. Piace a Milan e Wolfsburg, dove però non c’è la Champions. Garcia gli ha spiegato più volte come tutti siano importanti allo stesso modo. Ruotare 6 attaccanti del calibro di Destro, Totti, Iturbe, Gervinho, Ljajic e lo stesso Florenzi, d’altronde, non deve essere impresa da poco. Florenzi in estate era parecchio preoccupato. Anche in quel caso fu Garcia a rassicurarlo. E a vedere i minuti giocati l’esterno romano non può lamentarsi: 594, quasi il doppio di Iturbe. A far storcere il sorriso a Florenzi semmai è la situazione contrattuale visto che meno di lui (circa 650 mila euro) nella Roma guadagnano solo Skorupski e Paredes. Il rinnovo però è questione di giorni, così assicura il suo procuratore. Contro il Napoli domani potrebbe toccare a lui al fianco di Totti (o Destro?) e Gervinho. A proposito di attaccanti, ieri si è presentata Mia Hamm ex calciatrice e nuovo membro del Cda: «Trasmetterò i valori della Roma negli Usa».