LEGGO (F. BALZANI) - Quarto esame di laurea, quarta bocciatura. E stavolta senza domande di riserva o alibi per non aver potuto studiare. L’1-7 sbattuto in faccia martedì sera dal maestro Guardiola a Garcia non pregiudica i piani della Roma, ma conferma un trend che a Trigoria non è cambiato nemmeno con l’avvento del tecnico francese. Ogni volta che la Roma è chiamata a fare il grande salto in una sfida da dentro o fuori, si blocca. È successo 2 volte lo scorso anno. A Torino con la Juve (senza Rocchi) nella gara d’andata persa per 3-0 e nella semifinale di ritorno di coppa Italia col Napoli al San Paolo: tre gol subiti in meno di 20 minuti che cancellarono il 3-2 dell’andata.
Black-out incomprensibili per una squadra che fa del carattere e dell’esperienza il suo punto di forza. In questa stagione c’è stato il 3-2 sempre allo Juventus Stadium (con Rocchi) prima della batosta col Bayern Monaco. Un avversario fuori portata, per carità, ma che non si aspettava di avere vita così facile all’Olimpico. E anche a Lilla Garcia in Europa ha sbagliato più di una partita decisiva visto che per 2 volte non è riuscito a passare il girone di Champions. Il mea culpa del tecnico di martedì notte è stato apprezzato da dirigenti e calciatori, così come la voglia di riscatto dimostrata dal fatto che Rudi ieri ha spostato alla mattina l’allenamento previsto per il pomeriggio.
«Fa male, ma abbiamo già rialzato la testa, siamo secondi nel girone e possiamo qualificarci. I nostri tifosi ci hanno dato tanta forza», ha twittato Garcia ricordando il bel gesto della Sud che a fine gara ha invitato la squadra sotto la curva applaudendo e invitandola a non mollare. E della Curva ha parlato anche Totti sul suo blog, dove ha scritto per stringersi alla famiglia di quel padre e figlio travolti e uccisi da un’auto dopo il match: «I nostri tifosi sono uni- ci al mondo. Voglio rin- graziarli tutti». Prima della seduta Garcia ha parlato con la squadra, l’ha ricaricata. «Non ci faremo spaventare da una serata sbagliata. Torniamo a vincere», il succo del discorso. Prima di tornare a parlare di Champions però c’è la Samp. Proprio come 7 anni fa, dopo un altro 7-1 (quel- lo di Manchester). Allora finì 4-0 con doppietta di Totti. Non sarà della partita Maicon. Il brasiliano qualche ora prima della gara col Bayern ha avvertito il solito dolore al ginocchio destro che lo tormenta da più di un anno. Si tratta di un’infiammazione, non grave, ma che necessita di almeno 5 giorni di riposo. L’obiettivo è averlo a Napoli il Primo novembre. Un altro esame da non fallire.