Under 21, Viviani torna alla guida per l’ultimo strappo

08/09/2014 alle 10:28.
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GASPORT (V. D'ANGELO) - Negli occhi scorrono ancora le immagini dell’incredibile rimonta di venerdì contro la Serbia: da 0-2 a 3-2 in un’ora in un continuo saliscendi di emozioni come fossimo sulle montagne russe. L’Under 21 di Gigi Di Biagio ha un piede e mezzo al playoff per Euro 2015: basterà non fare scherzi domani contro Cipro. La missione è tutt’altro che impossibile. Ma guai a pensare di aver già vinto. Perché la storia è piena di partite facili diventate poi dei drammi sportivi. L’Under a Castel di Sangro prepara l’ultimo impegno nel girone 9, per la prima volta con in mano il proprio destino. Battendo Cipro (reduce dal 6-0 in casa contro il Belgio) gli azzurrini chiuderebbero al primo posto il girone e si presenterebbero al sorteggio playoff da teste di serie. Mica male per una squadra costretta a rincorrere Belgio e Serbia per un anno.

Proprio le vittorie nelle sfide di ritorno contro le dirette rivali hanno permesso ai ragazzi di Di Biagio di capovolgere la storia di questa qualificazione: successi conquistati con rabbia e cuore, due elementi che non dovranno mancare nemmeno contro una squadra nettamente inferiore.

Maestri Rispetto alla Serbia Di Biagio riavrà a disposizione Federico Viviani dopo la . A lui il c.t. dovrebbe affidare le chiavi del gioco e i gradi di leader carismatico; sarà lui a guidare l’arrembaggio, con intelligenza, alla porta cipriota. Per scacciare ansie e paure l’ideale sarebbe sbloccare subito il match e uno come Viviani può essere un’arma importante da sfruttare sui calci piazzati, come ricorderà benissimo l’Irlanda del Nord. Da Federico è giusto attendersi la marcia in più per il salto di qualità, ed è la sua storia a spiegarci meglio il perché. Le sue caratteristiche ricordano quelle che aveva Di Biagio da giocatore, con più qualità e meno fisico. Senso tattico, grinta, visione di gioco e facilità di calcio che gli permettono di ribaltare con un tocco l’azione: a lezione da Di Biagio può solo migliorare.

Viviani è cresciuto nella Roma, sbarcando a Trigoria appena 13enne sotto la guida di Andrea Stramaccioni, che fu fondamentale per la sua crescita: dopo aver vinto insieme lo scudetto Giovanissimi, Strama lo convinse ad abbassare il proprio raggio d’azione negli Allievi. Il giovane Viviani era un trequartista dalla classe cristallina che a volte però usciva dal match: Stramaccioni lo portò in regia davanti alla difesa, segnando il nuovo inizio – e forse il punto di svolta – della crescita di Viviani. Tra i fan di Federico c’è un altro nome eccellente come Luis Enrique, che si sbilanciò definendolo il prossimo . Con lo spagnolo debuttò in A a 19 anni, da titolare contro la : la gamba non tremò nemmeno allora, in un Olimpico stracolmo di passione. C’è un viaggio per l’Europeo all’orizzonte, Viviani ha i mezzi per farci da guida