IL MESSAGGERO - Il capitano della Roma Francesco Totti compie oggi 38 anni. Tanti Auguri! Le parole sono di Francesco Totti: «Un giorno che non dimenticherò, una gioia indescrivibile. Spero che questa scena possa ripetersi prima che riuscirò a smettere». Il capitano della Roma è intervenuto a Roma Tv alla trasmissione Slideshow, in cui gli opsiti commentano le foto significative della propria vita.
Giannini. «Il Principe, il mio idolo e modello quando ero piccolo, anche se avevamo ruoli differenti, però lo identificavo come il capitano. L’ho conosciuto e mi ha insegnato tantissime cose. Sono riuscito fortunatamente a fare quello che ha fatto lui, diventare capitano e prendere la maglia numero 10».
I derby giovanili contro Nesta. «Il primo derby, dietro di me vedo Alessandro (Nesta, ndr), un grande amico. Già si vedeva che noi due potevamo diventare capitani di Roma e Lazio. Abbiamo avuto sempre un grandissimo rapporto, ci frequentavamo spesso durante le nazionali giovanili».
Il primo gol in A. «Ricordo il giorno prima quando il mister mi disse di giocare, rimasi incredulo, non mi sarei aspettato di esordire la prima giornata. Fare gol davanti al nostro pubblico è stata un’emozione unica».
Mazzone. «Per me è stato un secondo padre, ho avuto la fortuna di trovarlo nel momento giusto nella mia carriera. Consoceva l’ambiente di Roma ed è riuscito a gestirmi, da grande persona. Lo ringrazierò tutta la vita, mi ha fatto crescere tantissimo».
La Curva Sud. «Trovare le parole giuste non è facile, i tifosi ti trasmettono tanto. Sono stato lì e so cosa provano i tifosi. Essere tifosi della Roma è un orgoglio a 360 gradi, è un orgoglio che altri tifosi non ti danno».
De Rossi. «Un amico con cui ho vissuto tanti momenti belli e brutti. Abbiamo vinto un mondiale assieme, speriamo di vincere anche altro. Sono fiero possa essere lui il futuro capitano. Tra un po’ lo diventerà sicuramente ma è come già se lo fosse».
Buffon. «è uno dei pochi amici nel calcio. Speravo di poter giocare assieme nella Roma e c’è mancato poco ma è un avversario stimato. Lo sento spesso, non lo frequento perché lui è a Torino ma quando posso mi fa piacere vederlo».
Cassano. «E’ un matto ma è il giocatore con cui mi sono trovato meglio. Calcisticamente parliamo la stessa lingua, facevamo giocate che nessuno si aspettava. Abbiamo condiviso tante cose belle, quando è venuto a Roma l’ho adottato come un fratello. Poi un piccolo problema ci ha allontanato, ancora non so il motivo preciso ma fa parte della vita. Ogni tanto ci sentiamo e per me ha fatto meno di quello che poteva fare. Tecnicamente è tra i più forti al mondo, soltanto che quella ‘capoccià che ha l’ha condizionato».
I Tifosi. «Trovare le parole giuste non è facile, i tifosi ti trasmettono tanto. Sono stato in Curva Sud e so cosa provano i tifosi. Essere tifosi della Roma è un’orgoglio a 360 gradi, è un orgoglio che altri tifosi non ti danno».