«Ora siederemo in tribuna». Ma poi Lotito non resiste e torna in panca. Senza tuta

09/09/2014 alle 09:52.
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GASPORT (M. CECCHINI) - Dopo le polemiche di Bari, lo «stil novo» di Claudio Lotito comincia dalla seconda fila del charter che porta la Nazionale ad Oslo. Con l’iperattivismo che lo contraddistingue, a volte parla a due cellulari contemporaneamente fin quando non teme di essere ascoltato dalla coppia di cronisti nei pressi. «Voi come fate a stare qui?», ringhia. E quando gli viene spiegato che hanno pagato il biglietto, ribatte secco: «Non potete stare in questa zona (l’aereo ha una sola classe, ndr). E poi io non ho alcun titolo per rilasciare interviste», conclude con sarcasmo, alludendo alle critiche ricevute.

«E io meno» Ma sentendosi osservato, il suo piccolo show continua, regalando al vice presidente dei Dilettanti, Mambelli, un paio di apologhi in rima su tarli, noci e merli. Infine, rivolgendosi al presidente Macalli, aggiunge ad alta voce: «Loro non lo sanno, ma più fanno così, più meno». Chi siano i destinatari della frase, non è difficile immaginarlo. I complimenti, infatti, sono tutti per il personale di bordo del charter, di cui loda il menu, innaffiato da tantissima acqua. Conversazioni? Tante, soprattutto col presidente Tavecchio, anche se non manca una breve chiacchierata anche col c.t. , seduto non lontano.

Ritorno in panchina Inutile dire come l’attenzione sia tutta per lui, ma questo non appanna il feeling con Tavecchio. «Lotito è una persona solare e come consigliere federale ha diritto di stare con gli azzurri. La sua esuberanza è nota. Ma un conto è essere esuberanti e leali, un altro esuberanti e maliziosi. E in lui non c’è alcuna malizia. In ogni caso, mai si è varcata la soglia dello spogliatoio, né lo faremo mai: è un oracolo di . La casacca con la scritta Italia? Quel giorno a Bari pioveva e l’ha presa, ma rientra nelle cose che si possono fare. Ci fosse stato un ombrello glielo avremmo dato, comunque speriamo che ad Oslo abbia un giaccone suo. E la prossima volta, invece che in panchina, andremo in tribuna». Evidentemente più tardi cambia idea, perché alle 19.56 il numero uno della Lazio - dopo un lungo confabulare all’ingresso del tunnel coi dirigenti, su riforme e settori giovanili - insieme al presidente della Figc, si siede di nuovo sulla panchina italiana, mentre la squadra si allena. Stavolta, però, niente casacche della Nazionale per lui, ma solo un elegante montgomery imbottito color marrone. Perché i soliti criticoni non dicano che Lotito in Nazionale è troppo invadente.