IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Finito il precampionato, il mercato, le amichevoli. Dimenticato Benatia, archiviata la prima con la Fiorentina, adesso si comincia sul serio. C'è una trasferta ad Empoli che sembra la fotocopia di Livorno dell'anno scorso e speriamo di archiviarla con la stessa sicurezza. Tanto per convincere tutti che la Roma di Garcia è la stessa. Però la partita di oggi apre un ciclo nuovo. Si va subito dopo in Champions e via di seguito fino ai primi di novembre. È la prova del nove della rosa costruita con intelligenza da Sabatini e dalla società, ma è una striscia di impegni nuova che leva il respiro, anche per la qualità delle avversarie europee. A gestire gli uomini ci pensa già un grande allenatore, che si è confermato tale nelle peripezie di Maicon. Una storia marginale, gestita benissimo. È giusto, da appassionati, segnalare un desiderio: vorremmo vedere al massimo Mattia Destro. Lui è uno del gruppo a pieno titolo, ma finora non lo abbiamo potuto vedere investito di responsabilità, neppure da Conte in Nazionale. Continuiamo a pensare che potrebbe fare la differenza in questa Roma e nel Campionato italiano e proprio perché Empoli è l'inizio di un ciclo, ci piacerebbe oggi in campo. Garcia sa cosa deve fare e non è neppure scontato che sia sempre obbligatoria l'alternanza tra Mattia e il Capitano. Con la curiosità e la passione che merita un nuovo inizio. La trasferta è un altro aperitivo, poi mercoledì l'Olimpico sarà fremente e ruggente.