GASPORT (M. CECCHINI) - A ciascuno il suo, con un minimo comune denominatore finora: vincono sempre loro. Roma e Juve stanno dimostrando di avere stili diversi per uccidere il campionato. Avendo segnato 8 delle sue 10 reti (tra Serie A e Champions) nel corso del primo tempo, la squadra di Garcia dimostra di prediligere la rapida zampata della tigre. Un colpo secco (spesso nel primo quarto d’ora) e partita già in archivio, proprio come è successo in modo eclatante contro Cska e Cagliari, ma in modo più soft anche contro Fiorentina ed Empoli. Insomma, la ripresa spesso ai giallorossi è servita o per allungare il tabellino dei marcatori (Cska e Fiorentina) o per gestire le energie (Cagliari), col cinismo del felino già sazio. Ma il paradosso è dietro l’angolo, visto che nella scorsa stagione, i primi 4 match (tutti vinti) la Roma li aveva presi in pugno nella ripresa segnando ugualmente 10 reti, ma ben 9 nella ripresa.
Stritolamento Diverse invece le modalità juventine. La squadra di Allegri - con l’eccezione del Chevo - finora in avvio ha messo alle corde l’avversario per poi divorarlo nel finale. Così è accaduto soprattutto negli impegni più difficili, quelli contro Malmoe e Milan, mentre nella sfida con l’Udinese i gol sono stati equamente suddivisi. Morale: due terzi delle reti (4 su 6) sono arrivate nella ripresa. Una tendenza analoga a quella dello scorso anno, quando le 7 reti dei primi 4 match arrivarono 5 nel secondo tempo e 2 nel primo. Come dire, il vizio del boa viene da lontano.