GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Magari in questi giorni Miralem Pjanic sarà contento, oltre che per il gol di Parma, anche perché grazie alla presenza di tre greci in squadra avrà modo di imparare una nuova lingua, da aggiungere alle sei che già parla. D’altronde, la Roma disegnata da un allenatore francese di origine spagnola e sempre più innamorato dell’italiano, è una multinazionale che non ha problemi a segnare in tutte le lingue, e in tutti i modi, del mondo. Dei 12 gol realizzati finora tra campionato e Champions, 9 portano la firma di giocatori stranieri: tolti Destro e Florenzi, i marcatori della Roma si chiamano Nainggolan (protagonista anche nell’autogol di Sepe a Empoli), Gervinho, Ljajic, Pjanic, Iturbe e Maicon .
GIRO DEL MONDO - Tre i continenti rappresentati: Europa, Africa e Sud America, quattro le lingue. Si va dal francese di Gervinho e Nainggolan, allo slavo di Ljajic e Pjanic, allo spagnolo di Iturbe fino al portoghese di Maicon. Tra di loro, tolto l’ivoriano che ancora non se la cava benissimo, i giocatori si esprimono in italiano, come da precisa richiesta di Garcia. Anche se, va detto, a Parma il tecnico spesso dava indicazioni anche in francese (per Keita) o inglese (per i greci, quando Torosidis non era nelle vicinanze).
SFIDE SPECIALI - Domani con il Verona la cosa potrebbe ripetersi, anche se dei goleador internazionali mancheranno ancora Iturbe («non credo che ci sarò. Sarà comunque bellissimo rivedere i miei ex compagni», ha detto) e forse Nainggolan, a cui Garcia potrebbe concedere un turno di riposo prima dell’impegno di Manchester e della sfida con la Juve, già iniziata su Twitter. A un tifoso bianconero che lo provocava augurandogli un grave infortunio per mano di Chiellini, Nainggolan ha risposto con un laconico: «Complimenti». In altri tempi, avrebbe replicato a tono. In italiano e magari anche in francese, per farsi capire meglio.