IL TEMPO (G. GIUBILO) - Sorge il sospetto, legittimo, che le protagoniste del nostro plebeo campionato di calcio siano state indotte, nel secondo turno, a seguire la traccia olfattiva dell'Europa in arrivo, ed è quella nella versione più nobile, prima che giovedì si materializzi il minestrone della League.
Forse è una spiegazione, magari un po’ forzata, degli squarci di luce prodotti dagli episodi più significativi del fine settimana italico, per richiamare l’attenzione sui fatti di casa nostra e renderli meno avvilenti nell'inevitabile confronto con il panorama internazionale che sta per schiudersi davanti agli sguardi di tutti noi, inguaribili malati di calcio, meglio se bello e altamente spettacolare.
Più di un miliardo di euro a disposizione delle trentadue concorrenti, ma le pretendenti più accreditate rimangono sempre quelle, i club che possono spendere con larghezza infischiandosene del fair-play finanziario, non sarà qualche spicciolo di multa a modificare l’atteggiamento di chi si è impadronito della vecchia Europa calcistica, con le carovane di cammelli, le torri dei pozzi petroliferi, i tubi dei gasdotti dell’Est, al quale mezzo secolo fa erano gli occidentali a porgere una mano caritatevole.
Con chi privilegia il fascino degli equilibri, e dunque dell’incertezza, non è stata tenera l'urna del sorteggiio, pochi gironi di ferro, tanti quelli segnati in partenza da pronostico netto. Alla prima schiera appartengono Juventus e Roma, rimaste le sole rappresentanti del Belpaese dopo la prematura uscita di scena del Napoli, che la fase di avvio del campionato ha ribadito non essere stata occassionale. Tra le squadre destinate a soffrire poco, ancora una volta in primissimo piano il Chelsea, ma del resto quando mai Josè Mourinho ha dovuto imprecare alla sfortuna?
Primi ad aprire le ostilità, i campioni d'Italia, allo Juventus Stadium con gli svedesi del Malmoe . Una squadra, quella che scende dalla Scandinavia, senza un passato significativo alle spalle, come quello del Goteborg allenato da Sven Goran Eriksson, che aveva impartito lezioni a tutti. Dunque non dovrebbero insorgere problemi per una squadra che nel suo impianto sa regalarsi soltanto vittorie.
Sembra un pronostico a senso unico, quello che la Juve può reclamare, ma nella stessa situazione può regalarsi sonni placidi l’altra favorita, l’Atletico Madrid che non si limita ai ricorrenti schiaffi ai concittadini del Real, ma è legittimo campione in carica. Certo, avrà qualche problema in più rispetto agli italiani, perché al Pireo l’Olympiacos concede avare confidenze.
Domani tocca alla Roma, un ritorno atteso da troppo tempo e dunque degno della doverosa attenzione che la società gli ha rivolto, garantendo a Rudi Garcia un organico completo, indisponibile il solo Strootman e forse Castan, ma l'undici che il tecnico metterà in campo sarà in grado di affrontare senza timore i moscoviti del Cska, che rappresentano gran parte della Nazionale di Fabio Capello. E dunque saranno ostacolo durissimo, anche se è forse esagerato definirli, come ha fatto Garcia, l'avversaria più temibile del girone.
Un paradosso, peché nell'altra sfida della giornata si trovano di fronte il Bayern Monaco di Guardiola, e Benatja, e il Manchester City campione d'Inghilterra, due favorite per la conquista della Coppa con le orecchie. Nel calendario della prima giornata di gare, già uno scontro di vertice da non perdere, la visita dell'Arsenal al terribile stadio del Borussia Dortmund, spettacolo immancabile.