IL MESSAGGERO (R. DIMITO) - Tre anni dopo averla traghettata agli americani, Unicredit si fa da parte avendo concluso il suo compito. La banca guidata da Federico Ghizzoni sta definendo la cessione del 31% di Neep holding, azionista con il 78% della As Roma, alla As Roma Spv, cassaforte facente capo a James Pallotta e ai suoi vecchi compagni di cordata. L’operazione sarebbe alle battute finali. Anche se Unicredit, interpellata, preferisce non fare commenti, al Messaggero risulta che proprio nelle ultime ore i legali che seguono il deal - Roberto Cappelli, vicepresidente della squadra, in quota Unicredit e lo studio Tonucci per Pallotta - si sarebbero scambiati alcune mail che spianano la strada verso l’accordo. Il prezzo dovrebbe attestarsi attorno a 55 milioni, comunque tra 50 e 60. L’intesa potrebbe essere perfezionata e annunciata nei primi giorni della prossima settimana.
AGOSTO MESE CRUCIALE - Un bel colpo, un successo che porta il nome soprattutto di Paolo Fiorentino, vicedirettore generale della banca, presidente di Neep e membro del consiglio della Roma che da almeno quattro anni segue costantemente la società giallorossa. E ha sempre concluso nel mese di agosto le principali operazioni riguardanti il club. Fiorentino è stato l’artefice nella primavera 2010 del salvataggio del club che rischiava di naufragare sotto il peso degli oltre 350 milioni di debiti accumulati dalla famiglia Sensi, di cui 325 con Unicredit.
Ma il riassetto del gruppo potrebbe riguardare anche la compagine societaria della As Roma Spv, titolare del 60% della Neep di cui Raptor Capital Management, fondo direttamente controllato dal presidente della Roma detiene il 9% da agosto dello scorso anno. As Roma Spv sarebbe controllata con una larga maggioranza da Pallotta, ma nel capitale dovrebbero essere ancora presenti gli alleati storici: Richard D’Amore, Michael Ruane e, soprattutto Tom DiBenedetto che era a capo del pool di investitori che si aggiudicò, non senza traversie e colpi di scena (si ricordi lo slittamento di una settimana della concessione dell’esclusiva perchè mancavano le garanzie bancarie), la Roma calcio, al termine dell’asta organizzata da Rothschild. DiBenedetto &c acquisirono ai primi di agosto 2011 la maggioranza per 67 milioni, più l’opa: totale circa 100 rastrellato attraverso un aumento di capitale. Quando avvenne la firma, Neep era controllata al 60% dagli americani e al 40% da Unicredit.
DiBenedetto, imprenditore di Boston con genitori nati a Siano (provincia di Salerno), dovrebbe avere ancora una quota di circa il 5% della cassaforte americana.
Due anni fa, sempre di agosto, l’allora patron lasciò la presidenza della Roma calcio a Pallotta iniziando la marcia indietro dall’impegno nell’avventura calcistica italiana sembra per ragioni economiche. Per questo da tempo, l’imprenditore italo-americano era in pressing su Pallotta per monetizzare l’ultimo pacchetto. E adesso, contemporaneamente all’acquisto del 31% indiretto nel club, Pallotta avrebbe mediato la cessione del 5% nella As Roma Spv a Starwood, il gruppo immobiliare già alleato del presidente della società giallorossa nella costruzione del nuovo Stadio. Se anche questa operazione dovesse concretizzarsi, si apre una nuova era per la Magica, tutta nel segno di investitori americani. E si chiude anche l’interregno di Unicredit cui comunque i tifosi giallorossi devono essere grati perchè il suo intervento è stato provvidenziale, oltre per tutelare le proprie ragioni di credito, per mantenere in vita la società calcistica, scongiurando l’inferno toccato da Piacenza, Triestina, Taranto, Spal, Lucchese, Foggia che hanno portato i libri in tribunale. O senza andare lontano, alla Tevere Roma.