Roma Usa e getta

10/08/2014 alle 10:37.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Un rimpasto, due pedine dentro e un’altra fuori dal gioco. E i soldi li muovono gli altri. Ecco il piano di James Pallotta per una Roma sempre più sotto il suo controllo e dall’anima tutta americana.

A marzo il presidente ha convinto il ricchissimo fondo immobiliare Capital a partecipare all’azionariato della società in cambio di un ruolo strategico nel progetto stadio. Un’operazione da 40 milioni di euro destinati a salire. Nel frattempo ha fatto salire a bordo l’amico Stanley Gold, un altro pezzo grosso della finanza che gestisce un «discreto» patrimonio personale - oltre agli affari guidati per conto della Disney - e ora fa parte del cda giallorosso.

Se Pallotta riuscirà a incastrare ogni casella al posto giusto, otterrà il seguente risultato senza spendere un dollaro: , che è già dentro con una quota di minoranza e coll suo uomo di fiducia Zsolt Kohalmi, e Gold (per conto della Disney o a titolo personale, questo si vedrà) immettono nuove risorse nel consorzio americano a monte del progetto (l’As Roma Spv LLC) e la stessa società rileva il 31% di Neep (che detiene col 78% la maggioranza di As Roma) ora in mano a Unicredit. In questo modo Pallotta si avrebbe al suo fianco i soci a lui graditi e l’istituto di credito uscirebbe una volta per tutte dal club proprio nell’anno in cui altrimenti dovrebbe gestire l’imbarazzo di possedere azioni di una squadra partecipante alla di cui è sponsor e banca ufficiale.

Il mosaico, stando alle indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari, potrebbe completarsi presto. Si registra un scambio di proposte e controproposte sempre più fitto tra i legali delle parti, in à è tornato anche Pannes, braccio di Pallotta. Ma come insegna la storia recente va usata prudenza fino all’ultimo: pochi mesi fa la Hna di Chen Feng sembrava ormai alla porta di Trigoria ma l’intesa non si è mai concretizzata. La trattativa con i cinesi è stata uno dei terreni di scontro più acceso fra Pallotta e Unicredit, inutile dire che il divorzio renderebbe più armonica la vita societaria. La banca ha ancora 5 uomini nel cda del club e punta a guadagnare circa 50 milioni di euro per cedere la sua quota di minoranza in Neep. Soldi che, come detto, il pur ricco «Jim» non ha alcun interesse a versare essendo già in pieno controllo del timone: il presidente, attraverso l’As Roma Spv Gp LLC, è il «managing member» del consorzio americano formato attualmente da cinque componenti ma che, nei fatti, ha raccolto il «contributo» di decine di persone.

Una sorta di salvadanaio in cui chiunque intenda investire è ben accetto. Ma senza intaccare la leadership di Pallotta, tutt’altro che intenzionato a vendere il club e già titolare di un ulteriore 9% di Neep acquistato dalla banca un anno fa attraverso la Raptor.

Il presidente è atteso per fine mese in Italia, dove conta di incassare il primo ok formale per lo stadio da Marino: si va verso un accordo sulle cubature «extra» che verranno concesse dal Comune come compensazione in cambio di un maggiore investimento sulle opere pubbliche rispetto al progetto preliminare. Così il mega-complesso di negozi e uffici potrà essere realizzato e, oltre a , avrà la sua parte di business. Da valutare, invece, il ruolo di Stanley Gold che nel corso della sua prestigiosa carriera ha contribuito ai successi di Disney nel campo dell’intrattenimento. Il calcio, d’altronde, sarà solo una delle tante attrazioni del nuovo stadio.