CORSERA (L. VALDISERRI) - «Con Walter (Sabatini, ndr) abbiamo parlato spesso di questo: prima si chiude il mercato e più posso lavorare per preparare la squadra al campionato e alla Champions League. Non vale solo per me, ma per tutti gli allenatori. Quello che mi importa, però, è il bene della Roma. Spero che da qui al 2 settembre non succeda niente di importante ». Così parlò Rudi Garcia. E qualcosa di importante, in questo caso, vuole dire cessioni. Perché il mercato della Roma è stato costoso e il monte ingaggi è salito anziché scendere. Il fair play finanziario bussa alla porta, ma la scadenza è il 2015 e, perciò, con l’ok del presidente Pallotta si potrebbe anche rimandare il discorso alla prossima stagione, sperando in nuovi introiti, per esempio dal main sponsor che ancora manca. Il primo nome che viene in mente è per forza di cose Mehdi Benatia.
Dopo la conferenza stampa del «menestrello», con Sabatini che aveva attaccato il procuratore Sissoko, e la risposta del giocatore attraverso una «forte» intervista alla Gazzetta dello Sport, nessuno dei due contendenti ha più parlato. Pallotta ha detto che Benatia resterà («per questa stagione »), Garcia si spinge ancora più in là: «Mi chiedete se sono sempre ottimista sulla permanenza a Roma di Mehdi? Non mi pongo la domanda. Ha quattro anni di contratto e per me basta così». Con Daniele De Rossi, nella scorsa stagione, c’era stata una data – anche simbolica – che aveva cementato il gruppo: DDR poteva accettare altre offerte, ma non oltre Ferragosto, perché dopo sarebbe stato impossibile sostituirlo con un calciatore all’altezza. De Rossi rifiutò una proposta del Manchester United a «tempo scaduto » e fu premiato con il primo gol del campionato giallorosso, a Livorno, e con una grande stagione.
Adesso, però, Garcia non può mettere date. Deve aspettare anche lui, sapendo che le voci di calciomercato continueranno. Ieri non hanno giocato né Ljajic né Destro, anche se la stessa cosa è successa per Iturbe, Nainggolan e Emanuelson. Precauzione per i duri carichi di lavoro è la versione ufficiale. Di sicuro vedersi in vendita su tutti i giornali, ogni giorno, non è il massimo. Stasera o al massimo domani mattina si aggregherà al gruppo Morgan De Sanctis, impegnato con l’Aic nell’elezione del presidente federale. «Un giorno importante per il calcio italiano – ha detto Garcia, lanciando un’ultima frecciata a Tavecchio - La penso come la mia società e vi assicuro che in Francia certe parole hanno fatto molto rumore e non è stato positivo per il calcio italiano