GASPORT (F. LICARI) - Tavecchio chiama e Conte risponde. Sembrava una missione impossibile e invece lo scenario nelle ultime ore è cambiato. Decisamente cambiato: il candidato c.t. ci sta pensando. Oggi il contatto: prima di mezzogiorno il neo presidente federale telefonerà all’ex juventino proponendo una chiacchierata e, soprattutto, un incontro. Non troverà la porta chiusa: il contrario. Conte rilancerà con una serie di richieste da c.t. «forte». Che vuole sentirsi dire che al centro del nuovo progetto c’è la Nazionale. L’aspetto economico non è un problema: sabato potrebbe addirittura essere il giorno della firma. Altrimenti sarà Zaccheroni la prima alternativa.
Scelta Tavecchio Sono state ore frenetiche. Tavecchio non ha cambiato idea dopo l’elezione: c’era Conte segnato in rosso sul suo taccuino e Conte è rimasto. Com’è logico che fosse, trattandosi del tecnico italiano più vincente degli ultimi anni. Ma i primi segnali erano negativi: sembrava che Conte non fosse convinto delle prospettive (una Nazionale da rimettere in piedi) e delle condizioni economiche (inferiori a quelle di un grande club). Addirittura qualcuno dell’entourage del presidente, «tirato » a destra e a manca sui vari nomi, era convinto che Conte fosse nel mirino del Milan: impossibile perché, tra le condizioni dell’addio consensuale dalla Juve, c’è il divieto (per un anno) di legarsi a un altro club italiano.
Apertura Conte In barca nel Mediterraneo — l’altro giorno era in Grecia, ieri in Croazia — Conte ha pensato al ruolo di c.t. e l’idea non gli spiace. Vuole farlo a modo suo però. Visto come ha chiuso il rapporto con la Juve, è chiaro che non scherza. In pratica la palla è rimandata al mittente: se accetteranno le sue condizioni è quasi fatta. Ma quali condizioni?
L’Italia come i club Se Tavecchio ha in mente un ruolo «totale » — coordinatore di tutte le nazionali e non semplice c.t. — Conte vuole che questo ruolo sia concreto. Che non si tratti di parole. Da anni le nazionali, considerate quasi un fastidio, perdono potere rispetto ai club. Ebbene: Conte chiederà che l’Italia abbia la stessa importanza. Il che significa gestirla come un club, con la possibilità di convocare stage (considerati indispensabili) e non, come Prandelli, di vedersi sbattere la porta in faccia. È qui il vero problema della trattativa. Una presidenza «sponsorizzata» dalla Lega accetterà?
Le altre condizioni Gli altri punti sono più «accettabili»: 1)nessuna ingerenza esterna nella gestione della Nazionale; 2) un codice disciplinare rigoroso e senza eccezioni; 3) la scelta dello staff (escluso con tutta probabilità il dottor Castellacci, stimatissimo nel club Italia e con altri due anni di contratto); 4) e, importante, nessuna pretesa che la Nazionale serva da culla per la valorizzazione dei giovani: Conte vuole convocare i migliori per vincere l’Europeo.
Soldi Quello economico non è un problema: oltre alla cifra offerta dalla Figc (circa 1,7 milioni all’anno) potrebbero esserci bonus, diritti d’immagine e magari aiuti dagli sponsor perché a fine anno scadono i contratti (tranne la Puma) e una Nazionale con Conte c.t. aumenterebbe di valore.
Zaccheroni Naturalmente in Federcalcio si sta pensando anche al pianoB per non farsi trovare impreparati. In prima fila c’è Alberto Zaccheroni per carriera, carattere, disponibilità, esperienza. Potrebbe essere affiancato da un tecnico più giovane e autorevole (Cannavaro) per dare continuità e facilitare i rapporti con i big. Ora è in vantaggio su Guidolin, Mancini, Tardelli, Gentile, Cabrini, Spalletti, Di Biagio. Ma oggi è già una giornata cruciale: se le posizioni di Tavecchio e Conte s’avvicinano il più è fatto.