GASPORT (C. ZUCCHELLI) - A voler essere scaramantici, e dicono che Rudi Garcia lo sia, l’autore del primo gol dell’anno è lo stesso di un anno fa. A Riscone, contro la selezione dell’Alto Adige, segnò Alessandro Florenzi; a Rieti, contro quella Under 23 dell’Indonesia, è toccato di nuovo a lui aprire la stagione. Davanti a oltre 7mila spettatori e sotto un sole cocente, la Roma si è divertita — e ha divertito — la prima mezzora, almeno finché sono rimasti in campo i titolari. Poi Garcia ha cambiato per due volte la formazione e la gloria (poca) se la sono presa i ragazzi della Primavera, aiutati da qualcuno più cresciuto, come Borriello ed Emanuelson, o da qualche prestito rientrato, vedi José Angel e Pettinari, e già in procinto di ripartire.
Ninetto Uçan A prendere più applausi di tutti, oltre a Iturbe che ha fatto qualche giro di campo prima dell’inizio così come Keita, ovviamente Francesco Totti, premiato dal Comune e dall’Unicef per il suo impegno con i bambini. Poi è stato il turno di Uçan, già ribattezzato «Ninetto» per la somiglianza con Ninetto Davoli. Il turco, che ha già capito che per andare sul sicuro deve scaricare spesso e volentieri il pallone su Totti, è stato autore del secondo gol, un destro a incrociare che ha strappato applausi anche a Garcia in panchina. Non solo: nonostante la folta capigliatura che sembrava farlo sudare più di altri, Uçan è apparso in buona forma atletica e, soprattutto, a suo agio con compagni più esperti e titolati, che lo hanno cercato spesso. In fase di rodaggio, invece, l’altro nuovo acquisto schierato dall’inizio, Ashley Cole, nonostante a Garcia sia piaciuto «il suo atteggiamento, così come quello di Uçan».
Emozione Nainggolan A godersi la giornata, oltre ai tifosi, anche Radja Nainggolan. Indonesiano d’origine, prima ha twittato la sua «emozione », poi ha indossato per la prima volta da quando è a Roma la maglia numero 4 («è il mio numero fortunato»), e ha detto: «Vogliamo continuare il lavoro dello scorso anno, ma non dobbiamo fare proclami adesso. Cercheremo di iniziare bene e finire meglio, poi con la Champions proveremo a toglierci qualche soddisfazione in più». Nainggolan non si sbilancia, al contrario di quanto fatto da qualche suo compagno, ma nello spogliatoio si respira grande fiducia: «Gli arrivi di Iturbe e Cole possono darci una mano. L’inglese ha fatto un’ottima carriera, poi nell’ultima stagione non è andato tanto bene ma non si giudica un giocatore da un solo anno». Per far innamorare i tifosi, invece, può bastare una sola partita, vedi Uçan: «È bravo, si vede che tecnicamente ha qualità. Può diventare un giocatore importante».
Mistero Benatia Chi ha vissuto una giornata da spettatore è Mehdi Benatia, applaudito — e parecchio — dai tifosi. Basterà a fargli dimenticare i problemi con la società per il rinnovo del contratto? Ai posteri, e alle sirene dei club inglesi, l’ardua sentenza. Intanto però Nainggolan racconta il suo rapporto coi compagni: «A noi non interessa quello che succede con la società. Si allena bene perché è un grandissimo professionista ». ©