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La politica blinda il calcio Vertice al Viminale per la sicurezza negli stadi. Alfano: "Tutti concordi sulla linea di estrema durezza"

04/07/2014 alle 09:40.
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IL TEMPO (D. DI SANTO) - Daspo di gruppo, prolungato fino all’interdizione «a vita» dallo stadio e trasferte vietate per le partite e le tifoserie a rischio. Parole d’ordine: repressione. È questo l’indirizzo del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica andato in scena ieri al Viminale sull’onda emotiva della morte di Ciro Esposito, i cui familiari mercoledì sono stati ricevuti dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Un incontro interlocutorio ma nel quale il governo ha illustrato i cardini di «una linea di indirizzo di estrema durezza nei confronti di quei violenti che rovinano il calcio e la sua immagine».

Piatto forte al tavolo in cui sedevano i vertici delle forze di polizia e sicurezza - c’era pure la Forestale - il numero uno del Coni Giovanni Malagò, il presidente dimissionario della Figc Giancarlo Abete e i presidenti delle leghe nazionali Maurizio Beretta, Andrea Abodi, Mario Macalli e Carlo Tavecchio, è l’introduzione nel prossimo decreto sulla sicurezza negli stadi del Daspo «collettivo» per colpire gruppi di tifosi o interi settori protagonisti di episodi di violenza. Lo stesso Daspo, introdotto dopo l’omicidio Raciti, sarà esteso a 8 anni - ora il massimo è 5 - fino all’interdizione a vita delle manifestazioni sportive per i recidivi. Per i «daspati» previsto anche l’obbligo di firma in . Sulla sanzione collettiva, però, non mancano i dubbi in ambito giuridico e non solo. Diversi rappresentanti del calcio professionistico presenti ieri, infatti, fanno fatica a cogliere il senso di un Daspo «di gruppo» quando spesso il problema è stabilire le responsabilità individuali dei «reati da stadio» e garantire la certezza della pena dopo le condanne.

Spinoso anche il capitolo trasferte. Il governo ipotizza una modalità di autorizzazione delle trasferte che faccia capo all’organo di governo. Per Alfano, in realtà, andrebbero stoppate tutte le trasferte per almeno due anni mentre il capo della polizia Pansa propenderebbe per valutare di caso in caso. Comunque vada, è probabile che verranno presi dei provvedimenti validi per una o due stagioni per alcune tifoserie come quella del e e della Roma per il pericolo di vendette incrociate.

Le società, dal canto loro, dovranno dare seguito agli impegni presi nella task-force per la sicurezza sportiva. Tra le misure che dovranno essere operative già alla prima giornata della prossima stagione figurano l’implementazione della vendita dei biglietti online e della formazione degli steward (che saranno «selezionati» e meglio retribuiti), il potenziamento della videosorveglianza e una divisione in più quadranti dei settori degli stadi per favorire il riconoscimento in caso di incidenti. Non va dimenticato, infatti, che le leggi in Italia ci sono. Come quella che prevede l’arresto in flagranza differita che può scattare 36 ore dopo episodi classificati come «reati per fatti sportivi» in caso di riconoscimento attraverso video o immagini. Claudio Lotito si è detto soddisfatto di questo primo passo: «Concordiamo con la linea di estremo rigore nei confronti dei violenti, unita ad una azione di prevenzione che recuperi i valori sani dello sport all’insegna del rispetto delle regole». Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha ribadito la necessità di introdurre «leggi speciali» contro «chi ci fa vergognare di andare allo stadio». Il modello a cui guarda il numero uno dello sport italiano è quello inglese, ma ieri di camere di sicurezza negli stadi, posti nominali e fermo immediato - tutte norme che hanno fatto «estinguere» gli hooligan - non è stato fatto cenno. Per adesso nessuna revolution .

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