IL ROMANISTA (A. F. FERRARI) - Un giocatore dal talento cristallino, un futuro fuoriclasse. Il giudizio di chi ha visto giocare Juan Manuel Iturbe è più o meno unanime: «Può diventare un grande campione». Potenzialità enormi che negli ultimi anni sono state notate da tantissimi esperti e calciatori in attività. Tra questi Lionel Messi che qualche anno fa gli fece i complimenti di persona. L’Argentina dei grandi era in ritiro per i Mondiali del 2010 in Sudafrica, ma la Federazione aveva deciso di aggregare anche quindici giovani "sparring partner". Fra loro c’era Iturbe (all’epoca 17enne) che durante gli allenamenti e una partita amichevole incantò la "Pulce" e compagni con la sue giocate in velocità. Fra i tanti ad averlo notato (già prima della "convocazione" dell’Argentina) c’era anche Walter Sabatini che lo ha portato alla Roma.
Ma qual è la storia di Juan Manuel Iturbe Arévalos? L’attaccante esterno, dotato di una grandissima velocità e un’ottima tecnica, nasce a Buenos Aires - da genitori paraguaiani - il 4 giugno del 1993. Cresce nelle giovanili del Cerro Porteño (squadra paraguaiana) dove l’allenatore del club, Pedro Troglio, lo fa debuttare in Primera División il 28 giugno 2009, a 16 anni appena compiuti, contro il Libertad. Nel marzo del 2010 rifiuta di firmare un nuovo contratto con il suo club, che in risposta lo rimuove dalla prima squadra. Iturbe decide quindi di lasciare il Paraguay per trasferirsi in Argentina, dove comincia ad allenarsi con la selezione Under 20 dell’Albiceleste. Una mossa che scatena una sorta di caso diplomatico tra le federazioni calcistiche dei due paesi. Intanto, poche settimane dopo, il Gallipoli lo acquista con tanto di annuncio ma il trasferimento salta causa fallimento del club pugliese. Il 2 agosto 2010 approda in prestito al Quilmes, club argentino neopromosso in Primera División. Qui però le cose non vanno per il meglio: zero presenze con la prima squadra. Il 15 febbraio del 2011 torna quindi al Cerro Porteño, con cui scende in campo tre giorni dopo nella partita di Copa Libertadores contro i cileni del Colo-Colo, nel quale mette a segno una doppietta. Il primo luglio del 2011 arriva invece il trasferimento in Europa. A chiamarlo è il Porto che sborsa 4 milioni di euro. In un anno e mezzo gioca 5 partite di campionato con la prima squadra e 6 (con un gol segnato) con la seconda (la nostra Primavera). Poche presenze che lo convincono ad accettare il trasferimento in prestito al River Plate dove arriva il 5 febbraio del 2013. Il 29 giugno seguente, dopo 17 presenze e 3 gol, ritorna al Porto che a settembre però lo gira in prestito con diritto di riscatto all’Hellas Verona.
Il debutto in Serie A arriva il 22 settembre scorso contro la Juventus. La prima rete, invece, la settimana successiva contro il Livorno. A fine campionato lo score personale recita: 33 presenze e 8 gol. Numeri importanti impreziositi da prestazioni eccellenti che convincono il Verona ad esercitare il riscatto pagando 15 milioni di euro. A livello di nazionale, dopo aver militato sia nell’Under 17 che nell’Under 20 del Paraguay, a poco più di 16 anni viene convocato dall’allora ct della Nazionale maggiore paraguaiana, Gerardo Martino, per un’amichevole non ufficiale contro il Cile il 4 novembre 2009. Il giocatore fa il suo debutto subentrando a Rojas al 73’ minuto. Poi il già citato "sgarbo" dell’Argentina con cui partecipa al Sudamericano Under 20, debuttando con gol nel corso della prima partita della competizione contro l’Uruguay. Nell’estate del 2010 gioca poi 5 partite del Mondiale Under 20 disputatosi in Colombia. Il futuro è suo. Con la maglia della Roma.