IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Vacanze terminate, la Roma è pronta a ripartire. L’appuntamento per la squadra è fissato per domani anche se la maggior parte dei calciatori della rosa è già tornata nella capitale. Aspettando l’ufficialità del trasferimento di Ferreira Carrasco e considerando che la serie A partirà il 31 agosto, si può tuttavia tracciare un primo bilancio. Cinquantasette giorni fa, all’indomani della trasferta di Genova (ultima gara di campionato), erano tre le priorità del mercato giallorosso: risolvere il problema del terzino sinistro, effettuare un investimento di qualità nel settore offensivo e completare a livello quantitativo centrocampo e difesa. Questo prima della grana-Benatia.
GLI ARRIVI - Alla luce di quasi due mesi di mercato (anche se il via libera ufficiale è arrivato solamente il 1 luglio) la Roma ha rivoluzionato la fascia sinistra difensiva, affidandosi a due parametri zero d’esperienza (Cole ed Emanuelson) e lasciando partire Dodò. In rosa rimane anche Balzaretti che però resta un’incognita sulla quale nessuno a Trigoria azzarda ipotesi. Sarà il lavoro quotidiano a stabilire quando il terzino (fermo dal 10 novembre) potrà tornare a disposizione di Garcia. Il tecnico, oltre alle soluzioni difensive a sinistra, ha dato l’ok all’operazione targata Sabatini relativa ad Uçan e si è mostrato soddisfatto dell’acquisizione di Keita, meno del mancato arrivo (per ora) di Basa. Oltre al gioco al rialzo del Lille (che chiede 5 milioni) nel momento in cui è stato deciso che Uçan sarebbe rimasto in rosa, il montenegrino (con il quale è già stata trovata un’intesa triennale a 1,5 milioni a stagione) si è trovato costretto ad attendere. Sabatini, infatti, ancora non sa se l’ultimo posto di extracomunitario disponibile dovrà utilizzarlo per l’attaccante o meno.
GRANA BENATIA - Molto dipende anche da come si concluderà la telenovela-Benatia. Se il franco-marocchino rimane, utilizzare il secondo posto extra Ue per il primo cambio (almeno in partenza) dei centrali difensivi non viene (per ora) preso in considerazione dal d.s. Se invece l’ex Udinese dovesse alla fine essere ceduto (Chelsea e Bayern Monaco, le possibili destinazioni), potrebbe essere proprio Basa a sostituirlo. Nella testa di Garcia, infatti, il difensore del Lille è un titolare a tutti gli effetti e aver fatto parte dell’ultima top 11 della Ligue 1 al fianco di Thiago Silva, non fa altro che avvalorare le convinzioni del tecnico. Comunque vada, Benatia o Basa che sia, servirà un terzo centrale. A Trigoria non hanno perso le speranze di riprendersi Toloi che però il San Paolo non è disposto a lasciar partire in prestito. Possibile – soprattutto se dovesse restare l’ex Udinese - che si possa ripiegare su un’opzione low cost. Campagnaro è in stand-by ma le possibilità, anche all’estero, non mancano.
REBUS ATTACCO - Dalla cessione o meno dell’ex Udinese (anche Ljajic ha comunque offerte dal Borussia Dortmund e dallo Shalke 04) dipenderà l’investimento in avanti. Oltre a Ferreira Carrasco, verrà comunque acquistato un altro esterno offensivo che per esborso economico potrà essere considerato il ‘colpo’ estivo della Roma. Tuttavia se non entrano nelle casse giallorosse i 38-40 milioni richiesti per il difensore, Sabatini dovrà lasciar perdere i sogni (Cuadrado) e concentrarsi sulla realtà: Cerci o Douglas Costa (Lens l’alternativa). L’identikit di Yarmolenko è a metà: la Dinamo Kiev continua a chiedere 25 milioni ma a Trigoria sono convinti che possa partire per 20. Aspettando il 'colpo' la Roma si è mossa con la Fiorentina, chiedendo informazioni su Babacar. Nelle idee del d.s. c’è anche quella di completare il reparto difensivo con un terzino destro (Romulo). Intanto dal Brasile Maicon recita il mea culpa: «E' stato un incubo, una vergogna, un disastro. Volevamo scrivere la storia, purtroppo non ci siamo riusciti. Ora bisogna rialzare la testa, perché la vita continua». Tra tanti punti interrogativi, la certezza – per il ventitreesimo anno consecutivo – si chiama Totti. Ultimo weekend di relax per il capitano che insieme a Ilary ha trascorso un breve soggiorno a Capri, accolti al loro arrivo sull’isola da Ferrara. Presente anche il presidente del Coni, Malagò.