CORSERA (G. PIACENTINI) - Temperature gelide ieri a Trigoria. Non si tratta di uno sbalzo climatico, ma del termometro che misura il grado di amicizia tra Mehdi Benatia e la Roma. Ieri il difensore marocchino per il secondo giorno consecutivo è tornato ad allenarsi, smentendo chi fino a qualche giorno fa parlava di una possibile «diserzione» al raduno della prossima settimana. Benatia ha ricominciato a correre, ma di ramoscelli d’ulivo nei confronti della società nemmeno l’ombra: la sua ambizione di vestire il prossimo anno la maglia di un top club europeo resta forte, così come la convinzione che la società non abbia mantenuto le promesse fatte. Non c’è da stupirsi, quindi, che con la dirigenza - il d.s. Walter Sabatini non era presente - non ci sia stato nessun contatto, che non avrebbe comunque portato a nessun passo avanti. Per la Roma, ferma sulle sue posizioni, c’è ben poco da chiarire: Benatia ha ancora altri quattro anni di contratto e sarà ceduto solo davanti ad un’offerta soddisfacente, in pratica non meno di 40 milioni di euro. Quella del Manchester City, rilanciata ieri da alcuni organi di informazione, di 20 milioni più il cartellino di Nastasic non è stata nemmeno presa in considerazione. Se la richiesta non sarà soddisfatta, il marocchino rimarrà un giocatore giallorosso: toccherà poi a Rudi Garcia rimettere insieme i cocci.
Ieri il tecnico francese era al lavoro nel suo ufficio - stava preparando il piano di lavoro per la tournée americana - quando Benatia si è presentato a Trigoria. I due si sono incrociati intorno all’ora di pranzo, ma i contenuti dell’incontro restano top secret. Già lo scorso anno il tecnico si è dimostrato un bravo allenatore non solo delle gambe ma anche della testa: le possibilità che riesca a ricucire il rapporto tra il calciatore, la società e la piazza esistono, ma dovrà trovare collaborazione da parte di tutti. In attesa che si sciolga questo nodo, la squadra prende forma.
Nelle prossime ore sbarcherà a Roma anche Urby Emanuelson, con il quale si stanno limando gli ultimi dettagli. Ha salutato tutti invece Dodò: ha superato le visite mediche e firmato con l’Inter. Alla Roma vanno 9 milioni: 1,2 per il prestito oneroso da pagare subito, 7,8 (che l’Inter potrà pagare quando vuole nei prossimi due anni) per il riscatto che sarà obbligatorio dopo la prima presenza in gare ufficiali. Operazione dolorosa per il d.s. Sabatini, che sul brasiliano aveva puntato forte, ma un piccolo capolavoro dal punto di vista del bilancio: Dodò era arrivato a parametro zero e l’intera cifra si può ascrivere nella casella delle plusvalenze. Per l’attacco prende quota il nome di Yarmolenko: il sito ucraino Football News Network parla di un’offerta romanista di 22 milioni di euro per l’attaccante classe ’89 della Dinamo Kiev sul quale c’è l’ok di Garcia. Da Trigoria non confermano le cifre, ma solo l’interesse. Sono crollate, infine, le quote dei bookmakers inglesi per il passaggio di Eto’o in giallorosso. Era successo lo stesso per Ashley Cole.