IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Benatia a Trigoria. In altri tempi la presenza del difensore sarebbe passata quasi inosservata, come accaduto ad esempio nei giorni scorsi con Pjanic. Ora, dopo il durissimo botta e risposta a distanza avvenuto con la società per la nota questione contrattuale, qualsiasi cosa lo riguarda viene invece analizzata minuziosamente. E così, tornato dalle vacanze in Marocco (dove è stato raggiunto dal preparatore Chinnici, uomo di fiducia del club), ieri il franco-marocchino ha varcato i cancelli del centro sportivo Fulvio Bernardini. Si è allenato da solo, svolgendo una seduta di corsa, e poi è tornato a casa. Tutto come se nulla fosse accaduto. Sabatini non era presente in sede, Baldissoni sì ma non ha incrociato il calciatore che ha scambiato solamente un saluto fugace con De Sanctis, prima di fermarsi a parlare con Garcia. Rassegnato? No, al contrario Benatia è convinto che la situazione si possa sbloccare a breve. Anzi, nella testa del calciatore c’è anche una data: il 21 luglio. Quel giorno la Roma si trasferirà negli Stati Uniti per la tournée che vedrà Totti e compagni affrontare Manchester United, Real Madrid e Inter. Per quella data il calciatore è convinto che la cessione sarà cosa fatta. E il giorno coincide anche con la volontà di Garcia. Il tecnico, infatti, non vuole il ripetersi di una situazione simile a quella accaduta lo scorso anno con Osvaldo. Se dunque il calciatore partirà per gli Usa, vorrebbe considerarlo facente parte della rosa per la prossima stagione. Probabilmente per averne la certezza dovrà invece aspettare la fine del mese. E' questa la dead-line fissata dal club.
VERSIONI OPPOSTE
La situazione Benatia se è facile da analizzare, allo stesso tempo diventa difficile da seguire poiché ogni parte in causa fornisce versioni diametralmente opposte. Quella della società è nota: a Trigoria non è mai arrivata un’offerta e qualora dovesse arrivare, per trattare la cessione del ragazzo la base d’asta non sarà inferiore ai 38-40 milioni. C’è poi quella dell’entourage del calciatore che ha fatto trapelare invece come il Manchester City un mese fa abbia avanzato una proposta, rifiutata da Sabatini, di 32 milioni. A queste due, se ne somma anche una terza, secondo la quale un intermediario del Bayern Monaco ad inizio giugno ha offerto 33 milioni. Di certo c’è solamente che la Roma non retrocede di un passo riguardo sulla valutazione che dà del cartellino del difensore. Se i 61 milioni di Sabatini sono da considerare una provocazione dialettica, per meno di 38-40 Benatia comunque non partirà.
NO A CONTROPARTITE
E almeno da quanto fanno sapere da Trigoria, non interessano nemmeno contropartite tecniche (Nastasic). Se il franco-marocchino sarà ceduto, sarà il club a decidere come spendere i soldi e a scegliere gli eventuali sostituti. In quest’ottica va sottolineato quanto scrive la stampa inglese da almeno tre giorni: Benatia sarebbe disposto a rinunciare ad un bonus di 3 milioni concordato in precedenza con il Manchester City (corrispondente al 10% dei 30 milioni di sterline che i Citizens sono pronti da offrire alla Roma), pur di approdare in Premier. Convertendo le sterline in euro e sommando il bonus del quale si vocifera in Inghilterra, i conti tornerebbero anche a Sabatini.