IL ROMANISTA (D. GALLI) - Volo, sbarco, rapidissime visite mediche, un saluto a Sabatini, poi un altro volo per l’America. Quella di oggi sarà una giornata dai ritmi frenetici per Davide Astori. L’agenda è questa. L’ex difensore centrale del Cagliari sbarcherà questa mattina alle 9.30 a Fiumicino, con un volo proveniente da Milano. Sarà portato subito in una clinica - non al Campus Biomedico di Trigoria, a quanto risulta - per un velocissimo check. Velocissimo perché Astori, acquistato in pieno ritiro, era chiaramente già in possesso del certificato di idoneità agonistica. Sul "menù" c’è anche una visita a Sabatini. Dopo essersi assicurato pure l’americano DeAndre Yedlin, terzino destro di 21 anni dei Seattle Sounders che sarà tesserato il primo luglio 2015, il ds giallorosso ha trascorso le ultime 24 ore senza comprare incredibilmente nessuno.
Per inciso, per tornare seri, per restare su Sabatini, al direttore è dispiaciuta la reazione della Lazio nel caso Astori. La Roma non ha fatto alcuno sgarbo. Erano mesi che Lotito conduceva una trattativa al ribasso col Cagliari. L’ultima offerta biancoceleste era stata di 4 milioni e mezzo, a fronte di una richiesta scontata a 7. «Allora vendilo a chi ti pare», era stato il senso delle parole di Lotito nell’ultimo colloquio col presidente rossoblù Giulini. Il Cagliari si è quindi comportato di conseguenza, considerando terminata la trattativa con la Lazio. Sabatini ha telefonato e ne ha aperta una che si è conclusa, positivamente, qualche ora prima dell’inconsueta spedizione del ds biancoceleste Tare nel ritiro del Cagliari. Sulla trattativa che ha portato Astori alla Roma è tornato a parlare il direttore sportivo del Cagliari, Francesco Marroccu: «Quando sono arrivato - ha commentato a "Radiolina" - Astori era in partenza, desideroso di andare via da Cagliari. Ho sempre parlato di incedibilità per accrescere il suo valore e sarei stato disposto a soffrire fino al 30 agosto. La cosa che mi ha sempre stupito e colpito è stata una sorta di rapimento di Astori, fino a pochi giorni fa. Nell’ambiente calcistico italiano nessuno mi chiedeva più Astori, perché era passato il messaggio che fosse venduto. La mossa del rinnovo serviva per riappropriarci del giocatore, che eventualmente tornerebbe con due anni di contratto. Astori ci ha restituito dignità, dopo quella conferenza stampa il mio cellulare ha ripreso a squillare fino alle quattro del mattino». E sul confronto con i laziali a Sappada, sede del ritiro del Cagliari, ha chiarito: «Prima di tutto dico che non voglio sbagliare nel rapporto con i tifosi. All’allenamento c’erano quattro tifosi biancocelesti che volevano parlare con Astori per capire la sua scelta di andare alla Roma. Ho parlato io con loro perché il ragazzo si stava allenando, e ho spiegato ai tifosi che Astori aveva seguito la strategia societaria del Cagliari, oltre al fatto che la Lazio aveva semplicemente perso una battaglia e non gli era preclusa la possibilità di prendere un giocatore più forte di Astori». Chiusa la parentesi-trattativa, l’incontro tra Astori e Sabatini sarà roba di pochi minuti. Giusto il tempo di un caffè, perché nel pomeriggio Davide si imbarcherà su un altro aereo per Denver, per unirsi in nottata alla squadra. Il suo ex compagno di squadra Nainggolan lo ha già accolto. Virtualmente. Gli ha dedicato un tweet di benvenuto: «Si vede che non ce la fai a stare senza di me. Ci vediamo qui in America!».
Il colpo Astori dopo quello Iturbe ha contribuito a far decollare la campagna abbonamenti. Siamo prossimi alle 25 mila tessere. Nota a margine, sta per scadere la prelazione per gli abbonamenti della Champions. Dopo scatterà la vendita libera. Occhio al sito della Roma, lì trovate ogni informazione, prezzo, scadenza. E negli States volerà prima o poi anche Gervinho, che si sarebbe dovuto aggregare al gruppo già lunedì scorso. Alla base del ritardo non c’è alcun giallo, c’è invece una distrazione: gli è scaduto il visto. A Trigoria stanno lavorando come forsennati per riuscire a trovare una soluzione con le ambasciate, presumibilmente quelle di Costa d’Avorio e Stati Uniti. La Roma non si sbilancia in previsioni, ma l’ostacolo dovrebbe essere superato a inizio settimana. E il rinnovo del contratto? No problem, assicurano le fonti. Consideratelo cosa fatta o cosa che si farà a breve, anche senza annunci. Perché questa Roma non ha bisogno di proclami, di comunicati quotidiani, non ha bisogno di ingraziarsi i propri tifosi col sarcasmo o le frecciatine. Questa Roma si prende tutto quello che vuole.