IL ROMANISTA (D. GALLI) - «Amo i tifosi, amo tutto lì». Amo i tifosi, quelli della Roma. Una pausa. Un sorriso. È una frazione di secondo. Pjanic riprende la parola, e aggiunge: «Mi manca già un po’ la Roma». Da così lontano a così vicino alla sua squadra, da così tanto sul mercato a così dentro la Roma, così intoccabile, così incedibile, Miralem è uno spettacolo sul campo ma anche nelle interviste del post delusione, del dopo sconfitta. Il 2-1 con l’Argentina non ne ha scalfito il morale, Pjanic rivela a Sky che adesso, ora, in questo momento c’è solo la Bosnia, c’è l’impegno a prendere per mano la sua nazionale per riuscire nell’impresa di qualificarla. Impresa per modo di dire, forse, perché la Bosnia dell’altro giorno ha perso più per le giocate dei singoli, quelli argentini, che per demeriti propri. Pjanic ha giocato alla Pjanic, a modo suo, accarezzando il pallone, calibrandolo coi giri giusti per gli attaccanti. Alla sua Bosnia sono mancati i gol, quelli che invece ha pescato l’Argentina. Mira ha avuto anche una possibilità di centrare la porta su punizione, da una posizione discreta, quasi centrale. Un tentativo terminato nel nulla. Poi un lampo di Messi ha praticamente azzerato le chance della Bosnia. Pazienza, c’è la Bosnia ma c’è sempre la Roma. «Tornerò nella mia Roma e spero di fare una grande stagione. Ho sempre avuto un grande affetto da parte della Roma, amo i tifosi, amo tutto lì. Mi manca già un po’, la Roma».
In tempi di procuratori che fanno i prezzi e di giocatori che decidono di mettersi sul mercato, sono parole calde, di quelle che fanno tanto bene al cuore. Poi Pjanic si diletta in uno scherzo che sarebbe fico se fosse anche un pizzico vero. Gli domandano di Dzeko. «Speriamo che venga da noi, perché no?», dice Miralem. Da noi. Noi. Noi della Roma. «Sarebbe un bel colpo, per noi». Per noi. «È un grandissimo giocatore e so che gli piace tanto l’Italia». È un gioco? Sì, ovvio. O meglio, non è un gioco che Pjanic sia il primo sponsor della Roma con Dzeko, perché lo ha ammesso lo stesso Dzeko tempo fa in un’intervista al "Corriere della Sera" («il mio amico Pjanic mi parla sempre bene della Roma»). Lo stesso Dzeko, però, che ha appena vinto la Premier col Manchester City, lo stesso Dzeko che guadagna 8 milioni e mezzo l’anno, lo stesso Dzeko che è una prima punta mentre la Roma ha intenzione di prendere - dal Verbo secondo Sabatini, in conferenza stampa - un attaccante esterno che all’occorrenza possa fare la prima punta. Un Cerci, per intenderci. Questioni però lontane adesso dai pensieri del diesse, concentrato sulle comproprietà e su quel termine imminente. Scadrà venerdì. Il mercato è lungo e si prospetta, l’ha detto sempre Sabatini, «pirotecnico». Qualcosa di bello arriverà e intanto qualcosa di bello è già arrivato. È la dichiarazione d’amore di Miralem Pjanic.