GASPORT (A. PUGLIESE) - Uno ha il ciuffo ribelle e corre sulla fascia, l’altro il viso da angelo e una predisposizione naturale a impostare e rifinire la manovra. Il primo, Toni Sanabria, viene da un’avventura al Sassuolo di sei mesi in cui ha collezionato solo due spezzoni di gara. Il secondo, Leandro Paredes, da quella al Chievo, in cui è andato anche peggio, con una sola presenza. Eppure per la Roma sono due dei gioielli su cui lavorare per il futuro, strappati (non senza difficoltà) a Barcellona e Boca Juniors. Garcia li ha voluti qui ad Orlando per vederli dal vivo, studiarli, capire quanto e come potranno essere utili per la sua Roma da Champions. E già nel primo allenamento, giovedì mattina, ci è stato addosso, riempiendoli di consigli e suggerimenti. Del resto, Rudi per la prossima stagione vuole sei centrocampisti e sei attaccanti (praticamente due soluzioni per ogni ruolo del suo 433) e Leo e Toni (che hanno stretto già una bella amicizia) possono allungare (con qualità) le sue rotazioni.
«Lagunero e irregular» Così lo ha definito in passato Trobbiani, c.t. dell’Argentina Under 20, per cui Paredes era un diamante grezzo, appunto «incompleto e discontinuo». «El Mago», come è stato definito in patria subito dopo aver raccolto l’eredità di Riquelme al Boca (dove ha esordito in prima squadra a soli 16 anni) ora è chiamato a fare il salto di qualità, mettendo da parte quelle pause che ne hanno condizionato in parte il rendimento. Già in Florida ha cominciato guardando Francesco Totti e da lui potrà studiare i colpi migliori, ma anche l’applicazione. Garcia nel primo allenamento americano l’ha schierato da regista basso, ma Leandro può giocare dietro le punte ed anche esterno sinistro d’attacco. Con colpi da maestro. Garcia ci lavorerà su, cercando di capire dove potrà rendere meglio per sfruttare le sue doti: passaggio, visione di gioco, un tocco di palla delizioso.
Dalla Masia a Totti Cresciuto in patria giocando a calcio a 5, Sanabria ora ha l’occasione per provare a fare il definito salto di qualità, quello che lo deve trasformare da promessa della Masia (il centro di addestramento del Barcellona) a giocatore di talento. Garcia lo ha piazzato lì dove si trova meglio, in attacco, partendo da sinistra, dove ha la possibilità di rientrare con il destro. Toni ha il gol nel sangue, ha bisogno di vedere la porta e di puntarla. In Florida, sono giorni di apprendistato, ma già il fatto di avere uno come Totti con cui duettare gli rende la strada in discesa. E se sono rose, fioriranno...