IL ROMANISTA - Fine della ricreazione. Garcia suona la campanella e rimanda in classe chi cerca di stuzzicarlo sulla polemica a distanza con Conte e le sue accuse di provincialismo. Basta, parliamo di calcio. Quello del futuro prossimo, visto che a Catania mancherà mezza difesa, e anche quello del futuro più lontano, fra Europa, stadio e rinnovi contrattuali. «Su Pjanic sono ottimista, ho sentito tutta la sua intervista e non mi pare abbia detto quello che poi è uscito». La cosa più bella, però, Garcia la dice fuori dalla sala stampa, alle telecamere di Fox Sports, parlando di Jose Mourinho: «Su un punto ci somigliamo: proteggiamo sempre i nostri giocatori come farebbe una mamma con i propri bambini: Mourinho è veramente bravo perché vince in tutte le squadre che allena. Sul suo stile di comunicazione non posso dire niente, ha il suo modo di fare, mette un po’ di pressione sugli altri. Del suo modo di allenare mi piace soprattutto il fatto che protegge sempre i suoi giocatori, e questo lo trovo normale, è un po’ come una mamma con i suoi bambini: nessuno può dirle qualcosa di male o toccarglieli. E su questo punto un po’ ci somigliamo». Il resto è conferenza stampa.
Ritiene che Castan e Romagnoli possano giocare insieme se Toloi non ce la farà o magari giocherà Benatia? Toloi non sarà convocato perché non ce la fa, il problema è che anche Castan si è fermato prima della fine dell’allenamento, per fortuna Romagnoli sta bene. Benatia anche, ma non ha una partita intera nelle gambe, ma abbiamo ancora soluzioni: c’è Jedvaj, c’è De Rossi che può giocare in difesa, allora troveremo due uomini per iniziare la gara e faremo in modo di essere competitivi sul piano difensivo anche con tuttiquesti problemi. Una vittoria della Roma a Catania potrebbe dare pressione alla Juve, soprattutto dopo l’eliminazione di giovedì? Il campionato è chiuso, non cambia niente il nostro risultato, ma noi andremo a Catania come sempre per vincere, vogliamo allungare la striscia, sappiamo che sarà difficile giocare sul loro campo, ma sarà il nostro obiettivo giocare bene e dare tutto. Non cambia nulla per il campionato che per me è chiuso. Complimenti alla Juve, grandi società e giocatori, ma il campionato da record della Juve è anche grazie a noi che abbiamo spinto tanto da dietro e vale lo stesso per noi.
Lei diceva che le cose nel calcio succedono quando uno meno se l’aspetta... Io non me l’aspetto più.
Una squadra che ha fatto 93 punti in campionato ed è stata eliminata in Europa League dal Benfica rafforza la sua convinzione che serva una rosa competitiva per la Champions? Posso dire solo che faremo la Champions l’anno prossimo, giocheremo con voglia, con onore. Cercheremo di vincere più partite possibile, anche per il ranking Uefa serve una Roma che faccia cose interessanti in Champions e in Europa.
Lei è sempre stato attento a commentare i fatti del campionato italiano, nelle ultime settimane è stato più dentro le polemiche. Ha completato la sua conoscenza del campionato? Non lo so, imparo ogni giorno. È importante non solo conoscere la gente ma anche le società, la gente che lavora, tutta la società che riguarda il calcio, ho iniziato quest’anno e l’anno prossimo sarà ancora più importante questo, ma ho bisogno ancora di un po’ di tempo per avere un quadro generale del calcio italiano.
Conte in settimana ha detto che le sue erano "chiacchiere da bar", salvo poi lamentarsi dopo l’eliminazione in Europa League. Pensa che sia stato incoerente? Non contate su di me per continuare a giocare nel cortile della scuola. Io suono la campanella della ricreazione, va bene?
La Roma andrà a Catania con la determinazione di sempre? Questo sarebbe il vero segnale di discontinuità con il calcio italiano? Non so se vinceremo, ma andremo così, io sono motivato al massimo perché abbiamo fatto 9 vittorie di fila e voglio fare la decima, anche se sarà difficile e avremo problemi in difesa, abbiamo una squadra che ha fame e voglia di vincere, è importante continuare a giocare bene e vincere anche per l’anno prossimo. Un professionista si vede anche quando non c’è più un obiettivo di classifica, dobbiamo giocare al massimo per il rispetto del campionato e di tutti gli avversari.
Guardiola è stato criticato in Germania nonostante i risultati, lei teme il risvolto negativo della medaglia per il prossimo anno? Io non temo niente, ma non sono ingenuo, so che quando un allenatore vince è sempre più facile avere un ambiente positivo. Ma già l’ho detto: la qualità di una rosa e di un allenatore serve per uscire velocemente dai momenti difficili, lo abbiamo fatto quando abbiamo perso una volta in campionato e una in Coppa Italia, abbiamo vinto subito dopo e fatto grandi cose, strisce di vittorie, questo mi aspetto dal gruppo e non ho dubbi su di loro, c’è il carattere, anche nello staff, dobbiamo seguire questa strada.
Per come sono andate le cose quest’anno, lei ritiene che indipendentemente da tutto la Roma sia la vincitrice morale del campionato? Tiene a questo titolo? Il titolo morale a cui tengo è il fatto di aver visto i nostri tifosi ritrovare l’orgoglio dei tifosi ed essere fieri della loro squadra, questo era la priorità perché vuol dire che sul campo abbiamo giocato bene e dato tutto, e soprattutto che abbiamo sempre avuto un atteggiamento di squadra, ognuno ha dato il meglio, anche quando eravamo un po’ in difficoltà sul piano numerico con alcune assenze importanti. L’anno prossimo dobbiamo lavorare su questo punto perché con più di una gara a settimana perdere Strootman, Totti, Gervinho per mesi e Balzaretti per metà stagione sarà più pesante l’anno prossimo senza una rosa ampia.
Cosa manca al calcio italiano in Europa? Come sta Castan? Ha sentito un problema muscolare e si è fermato subito, vedremo col dottore, non voglio correre rischi. Sull’Europa è difficile dire qualcosa, l’anno prossimo non sarà semplice perché saremo in quarta fascia e perciò avremo due/tre squadre importanti nel girone, lo abbiamo visto col Napoli che ha fatto una bella Champions ma non è andato avanti. Questa è una cosa a cui pensare, se vogliamo rappresentare l’Italia per andare avanti nella più bella delle competizioni dobbiamo essere pronti, con fiducia ma avere anche la possibilità di farlo.
Un neo della stagione possono essere quelle partite dove non avete giocato con lo stesso ritmo per 90 minuti, a che punto è il processo di crescita della squadra rispetto alle grandi d’Europa? È vero che nessuna squadra può fare una stagione intera giocando al 100% ogni partita, è successo poche volte per noi. Il campionato italiano è molto duro e sinceramente posso dire che ad esempio il Portogallo non è molto difficile, e possono far riposare alcuni giocatori, qui non si può fare. Il Benfica lo scorso anno ha perso tutto, tre finali, il campionato, quest’anno sono di nuovo in finale e hanno già vinto il campionato, questa è la strada da seguire per noi, loro hanno lavorato bene l’anno scorso e anche se non hanno vinto quest’anno hanno sfruttato questo. Noi non abbiamo vinto niente, ma ora dobbiamo fare del surf su questa acqua positiva che abbiamo sotto di noi.
Qual è la cosa che più l’ha delusa del calcio italiano? Gli stadi. L’Italia ha bisogno di progetti come quello della Roma, avere stadi di proprietà, è importante per sviluppare la società, la Juve su questo è un modello da seguire e l’abbiamo visto anche quest’anno. L’Olimpico è uno stadio particolare con un ambiente fantastico, ma sarà ancora meglio per i tifosi venire in uno stadio nuovo dove si sta benissimo e vede benissimo, la proprietà americana l’ha capito subito, Pallotta ha capito che per sviluppare il brand servivano nuove infrastrutture, anche un nuovo campo di allenamento.
Se De Rossi giocasse al centro della difesa potrebbe tornare a giocare a centrocampo Florenzi? Sì. C’è anche Taddei, c’è la possibilità di giocare in due a centrocampo e cambiare modulo, l’abbiamo fatto anche all’andata contro il Catania, ma è sicuro che le soluzioni a centrocampo sono Mazzitelli e Florenzi che già l’ha fatto e anche bene.
Finale di Coppa Italia, lei non lo considera un rimpianto ma non ha mai pensato che poteva esserci la Roma? Eh sì, soprattutto dopo che abbiamo vinto l’andata contro il Napoli ma abbiamo fatto di tutto per qualificarci. Il Napoli è stato più bravo di noi, è veramente una bella finale. Siamo spettatori ma con la voglia di essere protagonisti il prossimo anno.
Dodò ha già raggiunto una dimensione internazionale o deve ancora migliorare? Quello a livello internazionale è Castan, lui merita i Mondiali. Dodò è ancora giovane, mi è piaciuta molto la stagione, non dimentichiamo l’infortunio grave che ha avuto, quando sei giovane hai bisogno di tempo per tornare al 100%. Lui è migliorato tanto, ha giocato bene, è stato frenato da un infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori, ma è tornato bene, deve continuare così con grande voglia e non mollare e fare gare come quella contro il Milan.
Le parole di Pjanic? Ho letto che lui ha detto cose importanti sul PSG e sul Barça. Io ho ascoltato l’intervista sulla web tv; Sidney Govou, suo ex compagno, gli ha fatto queste domande e lui ha risposto molto bene soprattutto sulla Roma, che si sente bene, che ama i tifosi e che lo amano, lui ha detto che vuole rimanere qui. Lo ha detto, ma questo non è uscito. Dopo quando Govou gli ha chiesto del PSG, siccome lui è una persona educata, ha detto che il PSG ha tanti soldi e vuol vincere la Champions e chi dice che non gli piace il gioco del Barça dice una bugia. Io sono molto ottimista sul suo rinnovo.