Garcia: «La rosa va migliorata»

19/05/2014 alle 09:36.
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IL TEMPO (E. MENGHI) - Vedere per credere. O meglio, per convincere gli altri del proprio credo. ha schierato giovani e riserve per valutare la rosa nella sua interezza, mandando un messaggio chiaro alla società e dettando la linea del prossimo mercato. In serve altro, abbondanza e qualità che alla Roma divisa dalla da 17 punti sembrano mancare.
Rudi ha palesato il deficit prima con la prova del campo poi con le parole:
«Non sono dispiaciuto per la sconfitta, anche se non mi piace perdere, ma era il momento di vedere i giovani. È un avviso un po’ più chiaro sulla rosa dell’anno prossimo. Abbiamo fatto la partita giusta nel primo tempo, nella ripresa sono mancate invece le ripartenze. Lo ripeto: è un segnale molto importante per l’anno prossimo per i giocatori e la società». Lo ripete, per essere il più chiaro possibile, attraverso tutti i canali mediatici a sua disposizione. La paura di rivivere un cammino europeo corto e deludente, come nei suoi anni a Lille, gli si legge negli occhi. Il rinnovo di è stato per lui un grosso sospiro di sollievo, perché «la società ha dimostrato che è sulla mia stessa strada. La mia idea e la mia voglia è quella di tenere i giocatori migliori a Roma». Compresi e , che hanno fatto suonare le sirene inglesi e non solo. «È questo il primo mercato da fare, dopo - precisa - faremo in modo di migliorare la rosa, in quantità e qualità, ma la base c’è ed è formidabile: dobbiamo lavorare su quella».

Un applauso ai giovani è comunque doveroso: «Era l’occasione per dare giudizi su di loro, anche se non definitivi. Bravo Mazzitelli, che ha giocato più di mezz’ora e ha fatto esperienza. Bene Ricci, Jedvaj si vede che è più pronto degli altri, ma la strada è ancora lunga e bisogna lavorare tanto. Bisognerebbe vedere Tin più al centro della difesa, è migliorato e spero che possa essere un giocatore importante nel nostro futuro». Non dovrebbe farne più parte Taddei, anche se il prende tempo: «Dobbiamo decidere. È vero che è in scadenza, ma la sua posizione, come quella di qualsiasi altro giocatore eventualmente in entrata per sostituirlo, è parte del discorso che l’allenatore farà al più presto con ». Decide Rudi.

«Per me il talento non aspetta l’età dei giocatori. Anche quest’anno abbiamo fatto delle scelte su giocatori più o meno giovani e più o meno conosciuti, che hanno dimostrato di essere all’altezza di una squadra in grado di fare 85 punti».

E pure se il vertice è incredibilmente lontano, la stagione giallorossa merita solo applausi: «È stata fantastica. Un campionato così, con una capolista da record, non lo vedremo più per tanto tempo: superare i 100 punti è qualcosa di unico». Difficilmente ripetibile, quindi: «L’anno prossimo sarà un’altra stagione, speriamo di ripeterci. Sono già concentrato sul futuro».

Il suo è sicuramente nella capitale. Il francese è prossimo al rinnovo, ma finché non avrà la penna in pugno pronta per la firma fino al 2017, preferisce fare il misterioso: «Sarò l’allenatore della Roma l’anno prossimo, non aggiungo altro». Aggiungerà due anni di contratto a quello in atto: la firma potrebbe arrivare negli States, ma non è detto che sia ad Orlando, dove non sono previsti grandi eventi. Dovesse vincere tre scudetti con la Roma, come con la sua , andrebbe via o resterebbe per fare il Ferguson, come vorrebbe Pallotta? ha la risposta pronta: «Spero solo che succeda questa cosa». Il primo trionfo in Italia è in programma per l’anno prossimo, dopo un anno valso un po’ da riscaldamento e utile per conoscere i meccanismi a volte contorti del campionato italiano, più insidioso degli altri per Rudi: «In Spagna o Germania ci sono poche squadre che possono lottare per lo scudetto o la . Qui è diverso e dovremo fare in modo per la prossima stagione di essere competitivi non solo in ma anche in campionato».

Due fronti aperti e da onorare. Non resta che incrociare le dita per il sorteggio dei gironi e fare il possibile per trattenere a Roma i migliori, resistendo agli attacchi dei grandi club europei. La fortuna col mercato c’entra poco.