IL TEMPO (A. AUSTINI) - Stavolta, a meno che l’imprevedibile Cellino ne combini un’altra delle sue, il Cagliari bisogna batterlo sul campo. La Roma torna nello stadio più maledetto dell’ultimo ventennio, il Sant’Elia dove non vince dal 1995, doppietta di Fonseca e Mazzone allenatore.
Un tabù inspiegabile, a maggior ragione per Garcia. Già all’andata la squadra dell’ex indiavolato Daniele Conti ha frenato le ambizioni giallorosse, un altro risultato diverso dalla vittoria domani spegnerebbe quella fiammella di speranza riaccesa dopo la sconfitta della Juve a Napoli. Ma ci sarà da sudare. E parecchio. Perché vuoi o non vuoi, gente come Totti, De Rossi, e lo stesso Taddei se verrà impiegato, giocheranno condizionati: quello stadio evoca solo brutti ricordi. Il capitano ne ha viste di tutti i colori. Dal ’97 in poi i giallorossi hanno giocato 11 partite in Sardegna, ne hanno perse 7, alcune in modo clamoroso, e pareggiate 4. L’1-1 del marzo 2008, a posteriori, è costato due punti scudetto alla squadra di Spalletti. Il 2-2 del 2010, quando la Roma stava vincendo di due gol al 90’, è stato fatale a Ranieri nel campionato della rincorsa all’Inter.
Cagliari fa rima con esonero. Il ko del ’97, con Mazzone stavolta avversario, è costato la panchina a Carlos Bianchi. Quello del 2005 ha portato all’addio di Del Neri. Sempre una sconfitta con i sardi, ma all’Olimpico, è stata invece l’ultima gara del Zeman-bis l’anno scorso. Per risalire a una vittoria sul campo contro Conti e soci bisogna tornare al gennaio 2011: 3-0 avviato da Totti su rigore. Poi ci ha pensato Cellino a regalare tre punti alla Roma con lo sciagurato comunicato sulla riapertura dello stadio che ha portato il Prefetto di Cagliari a rinviare la partita e, di conseguenza, alla giustizia sportiva di assegnarla ai giallorossi a tavolino. Il presidente se l’è legata al dito. Non ha risparmiato insulti e prese in giro a Baldini. E solo perché il diggì non c’è più ha accettato di vendere Nainggolan a Sabatini. Un affare che ha portato a un armistizio fra i due club. Ma non per questo la Roma si deve aspettare un’accoglienza pacifica. Al Sant’Elia potranno però esserci solo i «soliti» 5mila spettatori. Il Cagliari aveva sperato di poterne accogliere di più ma dovrà aspettare la prossima sfida casalinga con il Parma. Su questo punto ormai Cellino sembra essersi arreso.
Lo stato emotivo opposto ce l’ha la Roma, allettata dalla possibilità di portarsi a cinque punti dalla Juve almeno per un giorno. Il modo migliore per tenere a distanza il Napoli e mettere pressione alla capolista impegnata lunedì con il Livorno. «Come dice Garcia - spiega Bastos a Sky - dobbiamo sempre guardare avanti e non alle nostre spalle: se continuiamo a giocare così qualcosa potrebbe accadere». Rudi una parte del «qualcosa» proverà a conquistarlo con il tridente pesante a Cagliari: Totti, ieri in palestra insieme a Maicon, guiderà l’attacco al fianco di Gervinho e Destro. Prima della partita il capitano si scambierà i gagliardetti con Daniele Conti col quale litigò durante la sfida del 2009 dopo aver segnato una doppietta. Non c’è ex giallorosso più temuto: il figlio di Bruno ha già provocato 5 dispiaceri alla Roma, sua vittima preferita. Sarà una partita speciale anche per Nainggolan. Il romanista che ha lasciato il cuore a Cagliari. E magari può insegnare agli altri come si vince lì.