CORSERA (G. PIACENTINI) - Per capire come sarebbe finita, bastava interpretare (ma nemmeno troppo) la faccia dell’avvocato Mauro Baldissoni, all’uscita degli uffici della Corte di Giustizia Federale di Via Campania. «Aspettiamo», si era limitato a dire il direttore generale romanista, ma già si era intuito che il ricorso contro la squalifica per tre giornate, inflitta a Mattia Destro con la prova televisiva per l’episodio con Davide Astori nel corso della gara contro il Cagliari, non sarebbe stato accolto. E infatti così è stato. Il centravanti giallorosso, che non si era presentato davanti ai giudici ma aveva preferito rimanere a Trigoria ad allenarsi, sarà costretto a saltare le gare contro Fiorentina (domani), Milan (25 aprile) e Catania (4 maggio). Tornerà a disposizione di Rudi Garcia per la penultima di campionato, contro la Juve, ma forse quel giorno lo scudetto sarà stato già assegnato.
Per l’ex attaccante del Siena è un colpo durissimo, perché lo costringe a fermarsi per un mese proprio nel momento probabilmente migliore della sua carriera, in cui aveva cominciato a segnare con una continuità che hanno solo i più grandi attaccanti europei. È’ un duro colpo anche per le sue ambizioni azzurre. La squalifica lo ha già costretto a saltare i test fisici programmati da Prandelli, a cui hanno partecipato attaccanti come Berardi e Zaza, che hanno zero possibilità di andare in Brasile: Mattia di possibilità ne avrebbe tante e il c.t., proprio durante lo stage, ha parlato benissimo di lui, lasciando intuire che la porta resta aperta, ma sicuramente sarebbe stato un bene per tutti se non fosse stato costretto a rimanere fermo in un periodo in cui, con molte squadre che hanno raggiunto i risultati stagionali, per gli attaccanti è più facile arrotondare il loro bottino personale.
Quello di Destro rimarrà per altre tre giornate a quota 13 reti, la prima delle quali è stata realizzata proprio contro la Fiorentina, esattamente un girone fa: era l’8 dicembre e Mattia rientrava in campo dopo un lunghissimo calvario, successivo all’operazione ad un menisco. Alla Fiorentina è legato un altro bel ricordo, il gol al Franchi lo scorso anno in Coppa Italia, che permise ai giallorossi di passare il turno in una gara che è passata alla storia come l’unica in cui Zeman ha fatto giocare una sua squadra con la difesa a tre. Resta la questione giuridica. «Puntiamo all’annullamento totale della squalifica. In caso contrario l’episodio farà giurisprudenza», aveva dichiarato l’avvocato Antonio Conte.
La Roma non ha voluto commentare la sentenza, ma filtra grande sconcerto: i punti su cui era costruita la memoria difensiva - la non applicabilità della prova televisiva per un episodio già giudicato dall’arbitro e il fatto che il colpo di Destro non avesse il requisito della condotta violenta - non sono stati valutati sufficienti per annullare la squalifica. Da oggi saranno in molti quelli che si armeranno di video registratore e cominceranno ad inviare segnalazioni. Come reagirà la procura federale?