IL TEMPO (E. MENGHI) - Da ventidue giornate la Roma è seconda in classifica e dalle 23 di sabato scorso è sicura di entrare in Champions dalla porta principale. La Juventus resta lontana 8 punti e, se dovesse vincere le prossime due partite con Sassuolo e Atalanta, arriverebbe nella capitale con lo scudetto già in bacheca.
Eppure, ai giallorossi non mancano le motivazioni per battere il Milan, l’unica squadra contro cui Garcia non ha ancora vinto (i bianconeri di Conte li ha battuti in Coppa Italia). All’andata a San Siro finì 2-2, c’era Allegri su una panchina bollente da cui è stato cacciato il mese seguente. Con Seedorf la formazione milanese è tornata a sperare nell’Europa e vince da 5 gare di fila. Ma la Roma all’Olimpico è imbattuta e tale vuole rimanere.
I giallorossi sono all’ottavo successo consecutivo e, se riuscissero ad allungare la striscia fino a 12, riuscirebbero a battere l’ennesimo record: Spalletti si era fermato a 11 al suo primo anno nella capitale, Garcia si è bloccato a 10 a inizio stagione. I due tecnici sono in competizione anche per il record assoluto di punti: eguagliati gli 82 punti del 2007-08, venerdì sera può arrivare il sorpasso. Basterà non perdere. Così, per almeno tre notti, la vetta potrebbe essere meno lontana, dato che la Juventus gioca di lunedì. Rudi ha chiesto alla squadra di non mollare, Castan (entrato in diffida) lo vuole accontentare: «Andrei in guerra per lui. Pjanic? È troppo importante, tifo perché resti qui».
Fa lo stesso per Benatia, il compagno di reparto che l’ha aiutato a crescere. Mehdi ha ritrovato il campo sabato e può rientrare prima del previsto: punta al Catania. A «rimetterci» sarebbe Toloi ma contro il Milan toccherà ancora a lui e agli altri due punti interrogativi di questa Roma: Dodò è in vantaggio su Romagnoli, che ha fastidio alla coscia sinistra, Ljajic è pronto per il tris da titolare accanto a Totti e Gervinho.
Da Amsterdam arrivano rassicurazioni su Strootman: nella visita di controllo sono stati confermati i tempi di recupero. A settembre vuole essere in campo.