GASPORT (S. VERNAZZA) - Diplomatico su Giuseppe Rossi, freddino su Cassano, entusiasta di Immobile e contento di Destro. A due mesi dal Mondiale l’attacco dell’Italia è un rebus da completare e Cesare Prandelli mischia il mazzo delle carte. Cinque posti disponibili, tre sono assegnati: Balotelli, Gilardino e Cerci hanno il pass in tasca. Restano due caselle da riempire. La conferenza stampa del c.t. ha seminato dubbi. Si è capito che Giuseppe Rossi al momento è più fuori che dentro e che per Cassano non ci saranno corsie preferenziali. FantAntonio partirà per Rio se rientrerà nei parametri atletici richiesti. Una grande domanda si fa strada: e se Prandelli chiamasse sia Destro sia Immobile? Ecco le parole del c.t., che però ha detto: «Il nostro punto di forza sarà la qualità del centrocampo».
Attaccanti «Non dobbiamo mettere troppa pressione a Giuseppe Rossi. Non sarebbe serio nei suoi confronti dire se siamo pessimisti o ottimisti. Dobbiamo aspettare gli allenamenti e vederlo in campo, poi valuteremo. Per tutto il bene che vogliamo a questo ragazzo ci piacerebbe che fosse pronto per una maglia da titolare, ma dopo il grave infortunio dobbiamo attenderne il recupero fisico e psicologico. Cassano se la gioca come gli altri. Tutti i convocati hanno voglia di mettermi in difficoltà. Nella scorsa stagione Immobile ha trovato difficoltà, ma ha mostrato carattere, ha il giusto dna dell’attaccante, non si è lasciato vincere dai problemi. Ricordo i commenti negativi di tanti critici, dicevano che non era pronto per la Serie A: sono gli stessi che oggi lo spingono. Adesso dobbiamo garantirgli la tranquillità necessaria. Destro non è una novità, l’avevamo già fatto giocare in Nazionale un paio di anni fa e aveva anche segnato. Poi ha avuto qualche problema fisico. Aveva la necessità di completarsi e lo ha fatto, è migliorato molto. Avevamo dei dubbi sui giovani, ma i nostri ragazzi si sono svegliati, non hanno avuta paura di diventare grandi. Li ho pungolati io…». Totti e Toni? «Ho grande rispetto e ammirazione, ma parliamo di quelli che sono qui».
Romulo e altri «Romulo può ricoprire più ruoli: ha corsa, tecnica e continuità di rendimento. Elemento molto interessante. Zitti zitti lo abbiamo seguito e convocato». Poi, in risposta a una domanda su Aquilani: «Ha qualità, esperienza e nelle ultime gare ha giocato davanti alla difesa. Si giocherà le sue possibilità». E su Bernardeschi del Crotone, vera novità di questa due giorni: «Non è stata una chiamata promozionale. Ha talento e nel suo ruolo (trequartista/ esterno, ndr) in A sono pochi ». Sul dopo Buffon: «Perin, Scuffet e Bardi sono diversi, ma validi. Grande affidabilità».
Codice etico e contratto «Il codice etico sarà in vigore anche nell’ultimo mese, fino alla fine. Chi sbaglierà andrà a casa. Chi sbaglia non può reggere la pressione di un Mondiale. Sono stufo di vedere gomitate e cazzotti. In Nazionale bisogna avere forza interiore. Sono sicuro che nessuno sbaglierà più». L’accordo per il rinnovo biennale c’è, ma la firma non arriva, tanto che qualche dubbio comincia a insinuarsi. Polemiche sulla cifra. Battuta di Prandelli: «Mi aspettavo di prendere di più…». E poi: «Ho dato la disponibilità per sederci attorno a un tavolo e condividere un programma. In questo calcio schizofrenico è importante che la federazione decida di progettare il futuro. Il resto è nulla». Sarà, ma allora perché ci si impiega così tanto a mettere nero su bianco?