IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il Barcellona punta forte su Rudi Garcia. L’obiettivo è sfilarlo subito alla Roma. La notizia arriva dalla Spagna e a Trigoria sanno tutto dalla scorsa settimana. Il club catalano fa sul serio: Tata Martino è out, scaricato per questa stagione davvero deludente, e il primo nome è quello del francese di Nemours. Recordman della storia giallorossa e tecnico più apprezzato dalle big d’Europa: anche il Psg, eliminato dalla Champions come il Barça ai quarti di finale, lo sta seguendo da un pezzo, per sostituire Laurent Blanc. E in Premier si sta muovendo pure l’Arsenal. Ma l’affondo pericoloso è quello che parte dalla Catalogna.
I dirigenti spagnoli sono in contatto con Pascal Boisseau, il procuratore dell’allenatore giallorosso, invitato il 13 marzo a Trigoria dal dg Mauro Baldissoni e dal ds Walter Sabatini per iniziare il discorso sul prolungamento di contratto di Rudi(scadenza attuale: 30 giugno 2015). «Non c’è fretta, ci vedremo a fine torneo» va ripetendo da tempo, e in pubblico, proprio Garcia. L’indiscrezione partita dalla penisola iberica costringe la Roma a prendere di petto la situazione per ottenere al più presto il sì del tecnico che, forte dei risultati, può dettare le condizioni. E’ probabile che ci penserà James Pallotta a fine maggio, quando il francese sarà a Orlando per la mini tournée in Florida.
DG CURIOSAMENTE FREDDO - A questo punto risulta più comprensibile la posizione, per certi versi distaccata, del club giallorosso nel pre-partita di Fiorentina-Roma. Basta rileggere le parole del dg Baldissoni, forse infastidito dal tentativo della società catalana: «Dall’inizio dell’anno dico che non bisogna credere nell’uomo della Provvidenza e che questa Roma non nasce il primo giorno di ritiro perché c’è un nuovo allenatore. Il tecnico è un elemento importantissimo perché è il leader dello spogliatoio e deve gestire il gruppo, quindi figuriamoci se il suo ruolo o il suo compito non sia fondamentale. Questo allenatore, però, ha anche beneficiato dell’innesto di giocatori che riteniamo importanti dal punto di vista tecnico e caratteriale, della voglia di rivalsa del gruppo che già c’era e della solidità di una società che sta facendo grandi cose anche fuori dal campo. È evidente che la società è sempre più importante dell’allenatore, sarebbero guai se fosse il contrario. La Roma c’era prima e ci sarà anche dopo, indipendentemente da Garcia, che vogliamo tenerci a lungo».
INTERVIENE LA PROPRIETÀ - Il direttore generale e il global ceo Italo Zanzi sono volati negli Usa per incontrare Pallotta. Il presidente giallorosso conta di far firmare a Garcia un altro biennale (nuova scadenza nel 2017), con sostanzioso adeguamento dell’ingaggio. L’attuale stipendio è di 1 milione e 300 mila più bonus. Prenderà quasi il doppio: 2,5 milioni, magari con clausola in caso di addio anticipato che permetterebbe alla Roma di monetizzare (dai 5 milioni in su). «Devo parlare con il presidente». Il francese vuole capire se la rosa sarà confermata e migliorata. Di solito il suo interlocutore è Alex Zecca, braccio destro di Pallotta. Ma l’input sulle strategie di mercato deve partire direttamente dalla proprietà. Rudi chiede garanzie, cioè un organico subito attrezzato per la Champions: «Ricordo bene quanto accade a Lille e non voglio uscire dopo la fase a gironi». L’accesso diretto porterà quasi 40 milioni. Il club giallorosso, rispetto all’estate scorsa, avrà più disponibilità di spesa. «Ora sono cambiate anche alcune condizioni economiche per il futuro» ha fatto notare proprio Garcia, negli spogliatoi del Franchi, con allusione all’accesso diretto alla prossima Champions. Il Barcellona, intanto aspetta una risposta: il francese è avanti a Ernesto Valverde dell’Athletic Bilbao, Luis Enrique del Celta Vigo, Paco Jemenez del Rayo Vallecano e Frank de Boer dell’Ajax. L’offerta economica è da top coach: superiore ai 4 milioni di euro. In più lo aspettano Messi e la tiqui taca band.