Garcia le roi

17/04/2014 alle 10:18.
sampdoria_roma_0_2_foto_garcia-6

LEGGO (F. BALZANI) - È l’uomo dei record, l’allenatore che ha vinto di più al suo primo anno a Roma e che ha fatto innamorare tifosi, dirigenti e giocatori. Le Roi, alias , si gode i complimenti, ma invita a non considerare chiusa questa stagione: «L’ho detto anche ai miei giocatori che quando le cose non si aspettano, è il momento giusto che arrivano. Per lo scudetto, come dite voi in Italia, finché c’è vita c’è speranza».

E ci sono speranze (poche secondo i bookies) anche per il ricorso sulla di che sarà discussa presso la Corte Federale alle 13,30 (ma il giocatore non sarà presente). L’attaccante ha saltato lo stage azzurro proprio per la manata ad Astori e su questo è piuttosto critico: «Codice etico? Le regole portano a interpretazione, la gente può capire che ci sono due pesi e due misure, ognuno fa come vuole. Io non mi sparo una pallottola nel piede, ma ci sono delle cose che i giocatori non devono fare. Mettersi in un quadro troppo stretto può essere un problema, ma non è il mio per fortuna».

Il tecnico non usa giri di parole anche in merito al mercato della prossima estate che potrebbe portare nella capitale un altro pupillo del tecnico ovvero Kalou del Lione anche se gli ultimi rumors danno per avanzata la trattativa col Porto per Jakcson Martinez (attesi gli agenti dopo Pasqua) e col Verona per : «Il mio desiderio, quando si ha una rosa del genere, è quello di tenerla intatta e rinforzarla con nuovi acquisti. Ma poi c’è il piano economico di un club. Se faremo la io voglio almeno passare il girone. Non possiamo forse ancora lottare con le grandi, ma è il nostro obiettivo futuro». La vittoria «più importante», come dice , la sua Roma però l’ha già ottenuta: «Abbiamo ridato orgoglio e sorrisi ai tifosi anche se arrivano momenti duri. La fusione tra giocatori e tifosi è la mia soddisfazione principale. Cercheremo di costruire una Roma più forte, questa à merita di sognare in grande». E a proposito della Capitale, in una intervista all’Huffington Post, il francese si gonfia il petto: «Roma non ha complessi di inferiorità nei confronti del Nord. Noi siamo la capitale, siamo forti, abbiamo tante belle cose da vivere insieme».