LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Sono passati due mesi da quando l'arbitro De Marco aveva detto stop in un Olimpico trasformato in piscina. Oggi tra Roma e Parma si riparte da quel momento: si giocherà per poco meno di 82 minuti, ripartendo dallo 0-0 dell'8' minuto, momento della sospensione. Si era giocato troppo poco perché quel match sotto il diluvio possa condizionare oggi le scelte degli allenatori. Stesso arbitro, ma non stesse squadre: ogni allenatore può ridisegnare l'organico senza vincoli (Dodò non era convocato ma potrebbe giocare), unici assenti certi i giocatori squalificati quel 2 febbraio, Nainggolan da una parte, Felipe dall'altra. Ma resteranno a guardare due protagonisti di quel giorno: Strootman e Cassano. Stavolta è un dolore alla caviglia a costringere Fantantonio a rimandare ancora la sfida in campo con l'(ex)amico Totti.
Una maledizione, quella che continua a dividerli: come altro chiamare altrimenti le piogge torrenziali che non una, ma due volte hanno impedito il loro faccia a faccia. Già, perché quella di due mesi fa non è l'unica: a ottobre 2008, prima stagione di Cassano alla Samp, il copione era stato lo stesso. Diluvio e gara interrotta. In tutto, 5 volte senza incontrarsi. Solo una volta ci sono riusciti: Roma-Samp 1-2, 25 aprile 2010, quando Cassano e Pazzini si portarono via i sogni scudetto dei giallorossi. Oggi, a distanza di 4 anni, Garcia vuole riprendersi quel sogno, proprio grazie alla gara-bonus sospesa due mesi fa: «Sono ambizioso, possiamo agganciare la Juve, dobbiamo guardare in alto. Rimonte impossibili sono già capitate». Donadoni, che ha perso anche il neo azzurro Paletta, proverà a rovinargli i programmi: «Siamo in emergenza, ma dobbiamo crederci»