IL ROMANISTA (V. VERCILLO) - A pochi giorni dalla discussione del ricorso davanti alla Corte Federale contro le 4 giornate di squalifica a Destro per la manata ad Astori, il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete detta la linea. Lo fa in maniera sottile ai microfoni di “Radio Anch’io lo sport”. Come? Promuovendo a pieni voti il provvedimento preso dal giudice di primo grado. Le sue parole sono chiare. «La prova tv, per quanto riguarda gli scambi di persona - dice Abete - esiste dal 1999 e dal 2005 per gli atti di violenza. Si può chiamare come si vuole, ma lo strumento tecnologico è sempre stato utilizzato in questi casi, a maggior ragione nel momento in cui l’arbitro non si accorge di quanto avvenuto in campo». Ma il presidente della Figc non si ferma qui: «Qui c’è sempre la difficoltà di essere interpretati come soggetti che danno indicazioni che posso condizionare il giudizio. E’ una cultura tutta italiana, questa, che ci contraddistingue da tempo. Il provvedimento preso è giusto. E non ci sono in vista modifiche ai regolamenti internazionali che possano introdurre l’uso immediato di tecnologie per episodi dubbi in campo».
A Destro non resta che aspettare. Certo, se queste sono le premesse sembra adesso una speranza vana. Del ricorso alla Corte di Giustizia Federale si parlerà soltanto giovedì prossimo, eppure il caso dell’attaccante giallorosso continua a infiammare gli uffici federali, i forum televisivi e radiofonici, l’umore della Roma e dei suoi tifosi. Ma soprattutto quello del giocatore: l’attaccante sta vivendo un periodo pesante, è un po’ abbattuto e convinto che la reazione al suo gesto sia assolutamente spropositata. Soprattutto per le conseguenze che potrebbe avere in Nazionale, visto che per il momento è stato escluso dallo stage pre-Mondiale. Destro è consapevole di aver sbagliato, ma l’utilizzo della prova televisiva non sembra - a lui e alla Roma - il provvedimento giusto da prendere. La Corte Federale si pronuncerà sul ricorso presentato dalla Roma giovedì, avendo avuto più di una settimana per esaminare il caso. D’altra parte non c’era alcuna fretta di intervenire visto che la giornata di squalifica scontata con l’Atalanta dal giocatore era automatica: il centravanti era in diffida e a Cagliari aveva comunque ricevuto un giallo. La società comunque non si perde d’animo: «Siamo convinti che i presupposti per la prova tv non ci siano e siano diversi da quelli della sua introduzione», ha spiegato qualche giorno fa il diggì Mauro Baldissoni a Sky Sport. E ancora: «La prova tv è stata introdotta per situazioni in cui l’arbitro non vede. Il fatto che negli ultimi mesi si siano puniti 4 giocatori in questo modo è segno che si è cambiata interpretazione e si sta entrando nel campo della moviola, altrimenti ditemi voi cosa vuol dire intervenire quando un arbitro ha già deciso».